Conto energia e decreto rinnovabili, oggi alle Regioni

Presentati oggi alle Regioni gli schemi di decreti sul quinto conto energia FV e sulle altre rinnovabili elettriche. Dagli “Stati Generali” un documento che riassume le criticità principali. Alcune Regioni avevano già espresso pareri molto negativi. I decreti dovrebbero arrivare entrambi in Conferenza Unificata il 9 o 10 maggio.

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Su quinto conto energia e decreto rinnovabili elettriche inizia oggi il cammino verso possibili modifiche da parte delle Regioni. Questa mattina le associazioni riunite negli “Stati Generali delle rinnovabili e dell’efficienza energetica” hanno fatto avere alle Regioni stesse e ai Ministeri competenti un documento che riassume le principali criticità dei due decreti. Oggi infatti i tecnici ministeriali presenteranno ufficialmente alle Regioni i due schemi di decreti.

All’incontro seguirà la fase di approfondimento delle Regioni con la formulazione di eventuali emendamenti da discutere al coordinamento tecnico dell’8 maggio, così da sottoporli all’attenzione degli assessori regionali all’energia il 9 maggio. Al momento l’intenzione è infatti quella di portare entrambi i decreti alla prossima riunione della Conferenza Unificata in programma il 9 o 10 maggio.

Diverse Regioni, come abbiamo riportato (Qualenergia.it, Le Regioni bocciano decreto rinnovabili e conto energia), hanno già preso posizioni apertamente critiche nei confronti dei due provvedimenti. La consultazione con gli enti locali in fase di stesura d’altra parte è mancata totalmente: “Siamo state mere spettatrici. Abbiamo letto i decreti sulla stampa e sui siti internet, come tutti”, dichiara Annarita Bramerini, Assessore all’Ambiente della Regione Toscana.

Le Regioni, nel corso della riunione degli “Stati Generali delle rinnovabili e dell’efficienza energetica” di mercoledì scorso, hanno messo in evidenza che questi decreti, se lasciati così, avranno una ricaduta negativa molto forte sull’industria locale. “Cercheremo di smontare i decreti per le parti che non vanno”, ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive dell’Emilia Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, che ha anche criticato lo stop al bonus per la sostituzione dell’amianto.

Per l’assessore Bramerini in questo momento in Toscana “non ci sono altri significativi settori come quello delle rinnovabili per le nostre imprese e per i giovani, soprattutto con elevate qualifiche professionali”. Anche alla luce del decreto “burden sharing” le Regioni sono con le spalle al muro: “Come si possono raggiungere obiettivi anche molto ambiziosi, anche doppi rispetto a oggi per i prossimi 8-9 anni, quando la stretta del credito, da una parte, e simili decreti, dall’altra, non permettono di programmare uno sviluppo del settore?”, ha detto Annarita Bramerini.

Lo spirito di queste Regioni, e, come siamo venuti a sapere, anche di molte altre, è di evitare che i decreti arrivino ad approvazione definitiva con questi contenuti, perché si rischierebbe, dicono, di perdere un settore nuovo e in ascesa e di azzoppare in partenza tutte le politiche di settore che dovrebbero essere parte dei nuovi piani regionali ambientali.

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