Bozza decreto rinnovabili, preoccupa posticipo pagamento certificati verdi

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Nella bozza del decreto sulle rinnovabili elettriche una dilazione di 6 mesi del pagamento dei certificati verdi 2011. Aper: “Aziende in ginocchio”. La possibilità era stata già proposta dal Gse. L'ennesimo provvedimento retroattivo metterebbe in crisi di liquidità le imprese.

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Nuovo elemento di preoccupazione per il mondo delle rinnovabili: nell’ultima bozza di decreto sulle rinnovabili elettriche, che si sta scrivendo in queste ore, ci sarebbe un articolo (vedi allegato) che modifica la  disciplina del riacquisto da parte del Gse dei certificati verdi 2011 e che prevede una dilazione di sei mesi (in due rate, del 50% degli importi ciascuna, a settembre e dicembre 2012) nel pagamento sulla produzione già effettuata (per le produzione dal 2012 al 2015, il pagamento sarebbe effettuato entro il sesto mese successivo a quello di riferimento).

“Una norma che, se confermata, metterebbe in ginocchio le aziende”, commenta Aper in una nota, chiedendone l’immediato ritiro. “Potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso e mette definitivamente e inesorabilmente in crisi l’intero comparto delle rinnovabili” aggiunge il presidente, Agostino Re Rebaudengo.

Il posticipo del pagamento dei CV prevede in pratica il pagamento dei CV relativi alla produzione 2011 a dicembre 2012 e non, come di consueto, dopo sei mesi e quindi al 30 giugno 2012.

“Un rinvio questo – commenta Aper – che non solo metterebbe in crisi di liquidità le aziende, ma renderebbe impossibili i pagamenti di mutui e rate bancarie. Assistiamo ancora una volta quindi all’ennesimo dispositivo retroattivo che cambia le regole del gioco in corsa, oltretutto in un momento di enorme difficoltà dell’accesso al credito bancario, a danno di aziende che hanno messo a punto le proprie attività con precisi business plan economico-finanziari, mettendone a rischio l’esistenza stessa», sottolinea ancora il presidente.

Una soluzione del genere era già stata proposta dal Gse che aveva segnalato al ministero dello Sviluppo economico e all’Autorità per l’energia l’ipotesi di modulare nel corso del 2012 la liquidazione dei CV relativi alle produzioni 2011 e precedenti (stimati in 1,8 miliardi di euro), invece che procedere a una liquidazione in soluzione unica, appunto entro il prossimo giugno.

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