Peso rinnovabili in bolletta, un disegno di legge “per fare chiarezza”

  • 2 Aprile 2012

Spostare dalla bolletta alla fiscalità generale i prelievi per il vecchio nucleare, gli incentivi agli inceneritori e altri oneri "impropri". Lo chiede un disegno di legge per riformare la struttura delle bollette energetiche presentato oggi dai senatori Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.

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Via dalle bollette 4 miliardi di oneri “impropri”, dai contributi per l’incenerimento dei rifiuti alle spese per il vecchio nucleare, ai sussidi alle acciaierie. Questi soldi andrebbero invece presi dalla fiscalità generale. È questo il punto centrale del disegno di legge per riformare la struttura delle bollette energetiche presentato oggi dai senatori Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.

“Un disegno di legge per mettere verità e trasparenza nel dibattito di questi giorni sui costi dell’energia, per dire con chiarezza che incentivare le rinnovabili è un investimento sul futuro che in pochi anni ha già prodotto enormi benefici ambientali ed economici, e che invece 4 miliardi di costi nelle attuali bollette riguardano eredità del passato e vanno sostenuti con altri mezzi”, dichiarano i due senatori Ecodem.

“Oggi – continuano – le famiglie e le imprese pagano circa 4 miliardi per la messa in sicurezza dei siti nucleari, come sussidi alle acciaierie, per regimi tariffari speciali alle Ferrovie. Questi costi vanno tolti dalle bollette e sostenuti con la fiscalità generale perché non hanno nulla a che fare con il finanziamento di un sistema energetico moderno ed efficiente. Del resto è anche incomprensibile perché sull’incentivazione alle fonti rinnovabili pesi l’imposizione dell’Iva, quando non si tratta di un acquisto di beni o servizi, per i quali è prevista l’imposta sul valore aggiunto, ma è appunto un sistema incentivante. I soldi spesi per incentivare lo sviluppo delle fonti rinnovabili sono un investimento prezioso, che secondo uno studio recente dell’Università Bocconi rappresenta uno dei pochi settori di crescita dell’economia reale, e che sta portando al nostro Paese benefici economici, ben superiori ai costi, quantificabili in quasi 80 miliardi di euro in 20 anni (vedi studio su Qualenergia.it, ndr).”
 
“Il Governo agisca su questo tema con saggezza e lungimiranza, come raccomandato dallo stesso ministro dell’ambiente Clini. Ci auguriamo che anche il ministro Passera guardi con attenzione all’importanza dell’innovazione energetica, fronte decisivo perché l’Italia torni a conoscere uno sviluppo forte e duraturo. In qualità di ministro dei Trasporti – concludono i senatori del Pd –  potrebbe trovare fondi importanti, facendo per esempio economia sulla montagna di soldi pubblici che ogni anno lo Stato distribuisce all’autotrasporto, comparto assai meno strategico e incomparabilmente meno sostenibile di quello dell’energia pulita.”
 

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