Giallo quinto conto energia, la replica di Enel e MiSE

L'ex monopolista e il ministero rispondono ai dubbi, sollevati da Qualenergia.it e da altri organi di stampa, sulla provenienza delle bozze di un ipotetico quinto conto energia circolate nei giorni scorsi. Ma la situazione resta oscura.

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“In merito a quanto da voi riportato, Enel afferma che non ha mai scritto né contribuito alla stesura di bozze di decreti ministeriali sul “quinto” conto energia, né ha fornito alcun commento ai testi che sono disponibili su siti internet. È in corso un’indagine interna informatica per verificare eventuali manipolazioni che attribuirebbero a collaboratori dell’Azienda l’origine del file pubblicato su alcuni quotidiani online. L’Azienda si riserva di tutelare le proprie ragioni nelle sedi più opportune.”

È questa la replica che riceviamo da Enel in merito al nostro ultimo pezzo in cui sollevavamo alcune perplessità per il fatto che l’autore dei file pdf delle bozze del quinto conto energia diffuse tra giovedì e venerdì della scorsa settimana risulta essere un dipendente Enel (Qualenergia.it, Il giallo delle bozze del quinto conto energia).

Secondo Enel insomma sarebbe solo per una manipolazione informatica che il file della bozza diffusa riporta come autore Marzia Germini, nome relativamente sconosciuto ai non addetti ai lavori ma piuttosto significativo, dato che si tratta di un’analista delle regolamentazioni ambientali del gruppo (il cui profilo Linkedin non è più visibile da quando è stata pubblicata la notizia). Inoltre anche la prima bozza (quella che convenzionalmente abbiamo datato al 22 marzo)risulterebbe di proprietà di Enel SpA.

Se si trattasse di hackeraggio, dunque, Enel potrebbe evitare di chiarire i motivi per i quali la sua dipendente fosse in possesso delle bozze del decreto, quando a nessuna associazione di categoria – semmai, gli unici soggetti con i quali concertare certe decisioni – è mai arrivata in questi giorni alcuna bozza preliminare di fonte ministeriale.

Nel pomeriggio di ieri è arrivata anche una nota del ministero dello Sviluppo Economico, che conferma la provenienza ministeriale delle bozze: “È, ovviamente, del tutto infondata la notizia secondo cui Enel avrebbe inviato al MiSE una bozza di decreto relativa agli incentivi per il fotovoltaico”, si precisa.

Come le bozze siano finite in rete con quel nome, prima ancora di farle conoscere agli stakeholders più titolati, resta però un mistero.

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