Certificati bianchi: a quando gli obiettivi dal 2013 e le nuove 15 schede?

Ritardi di quasi tre mesi per gli aggiornamenti del meccanismo dei TEE: su obiettivi di risparmio 2013-2020 e su emanazione delle nuove 15 schede di interventi. Di fatto si stanno bloccando gli investimenti di imprese, Esco e distributori. Una presa di posizione anche dell'associazione Kyoto Club. Inviata al MiSE una specifica interrogazione.

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“Ci sono ritardi nella emanazione di 15 nuove schede di interventi e, soprattutto, nella definizione dei nuovi obiettivi di risparmio al 2020 per i distributori (gli attuali sono i 6 Mtep al 2012 che stanno per scadere, ndr), ha commentato Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club. Ha inoltre aggiunto che “l’Autorità aveva fatto una sua proposta al 2020 per 11,3 Mtep/anno, un obiettivo che si potrebbe portare senza problemi a 13 Mtep/anno. La mancanza di orizzonti dopo il mese di dicembre sta bloccando gli investimenti di Esco e distributori”.

Con il Decreto del 21 dicembre 2007, pubblicato in GU n.300 del 28/12/2007, sulla revisione dei decreti del 20 luglio 2004, vennero definiti gli obiettivi di risparmio a carico dei soggetti obbligati per gli anni fino al 2012. Lo stesso decreto, art. 5 comma  2, prevedeva che entro il 31 dicembre 2011 si sarebbero definiti con analogo atto gli obiettivi per gli anni successivi.

“Al momento non se ne sa nulla – commenta Giuseppe Gamba, presidente di AzzeroCO2 – In mancanza di norme le imprese non sanno come impostare le loro attività future e ulteriori ritardi non giovano a nessuno. Sappiamo infatti che per quanto i risultati ottenuti dal meccanismo dei certifica bianchi siano positivi, avrebbero potuto essere decisamente migliori se il valore dell’incentivo fosse stato più elevato e se fossero stati ammessi un maggior numero di settori e interventi”. 

In sintonia con queste posizioni è stata presentata un’interrogazione al Ministero dello Sviluppo Economico da parte del senatore Francesco Ferrante (vicepresidente Kyoto Club) che qui riportiamo integralmente:

Per sapere, premesso che:

con decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, del 21 dicembre 2007, “Revisione e aggiornamento dei decreti 20 luglio 2004, concernenti l’incremento dell’efficienza energetica degli usi finali di energia, il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili” venivano definiti gli obiettivi di risparmio a carico dei soggetti obbligati, per gli anni fino al 2012. Inoltre lo stesso decreto, art. 5 comma  2, prevedeva che entro il 31 dicembre 2011 si sarebbero definiti con analogo atto gli obiettivi per gli anni successivi;

  • si sottolinea che a oggi questi nuovi obiettivi non sono stati definiti, come segnalato, in questi giorni, anche in un comunicato stampa dell’AEEG;
  • a tal proposito si ricorda che l’Autorità EEG aveva formulato una sua proposta che prevedeva di raggiungere al 2020 un livello di risparmio pari a 11,3 Mtep/anno. Obiettivo che peraltro da molte parti si ritiene possa essere elevato anche a 13 Mtep/anno;
  • inoltre l’articolo 30 del Decreto Legislativo. 28/2011 ha stabilito che l’ENEA dovesse predisporre e inviare al MSE entro sei mesi, ovvero fine settembre 2011, 15 nuove schede relative a interventi nei settori: diffusione di automezzi elettrici, a gas naturale e a GPL; interventi nel settore informatico con particolare riguardo all’utilizzo di server/servizi remoti anche virtuali; illuminazione efficiente con particolare riguardo all’illuminazione pubblica a LED e al terziario; misure di efficientamento nel settore dell’impiantistica industriale; misure di efficientamento nel settore della distribuzione idrica; risparmio di energia nei sistemi di telecomunicazioni e uso delle tecnologie delle comunicazioni ai fini del risparmio energetico; recuperi di energia, apparecchiature ad alta efficienza per il settore residenziale, terziario e industriale, quali ad esempio gruppi frigo, unità trattamento aria, pompe di calore, elettrodomestici anche dotati di etichetta energetica;
  • sembra che l’Enea avrebbe provveduto, ormai da mesi, a stilare queste schede, di cui però non si ha notizia formale;
  • questi incomprensibili e ingiustificati ritardi creano, al pari della ormai lunga attesa dei decreti sulle rinnovabili,  una pesante condizione di incertezza sui mercati di riferimento, con grave danno per le imprese del settore che si trovano in difficoltà nel programmare importanti investimenti. In generale sono il segno di una disattenzione che mina la credibilità dei meccanismi di incentivazione e della stessa azione di Governo, che anzi viene pubblicamente dichiarata essere al servizio di una politica per l’efficienza e il risparmio energetico come “prima leva” della strategia energetica.

Alla luce di quanto sopra esposto si chiede al Ministro dello Sviluppo Economico di conoscere:

  • se  non intenda urgentemente rendere pubblico a che punto sia realmente l’iter di realizzazione del 15 schede atte a incrementare l’efficienza energetica nel nostro Paese;
  • se non intenda immediatamente relazionare il Parlamento sui reali motivi che hanno impedito, fino a oggi, l’emanazione della revisione e aggiornamento concernenti l’incremento dell’efficienza energetica, nonché le tempistiche e gli indirizzi che intende seguire per dare rapidamente soluzione ai ritardi denunciati.
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