Il gelo, la calura, il clima impazzito e le colpe dell’uomo

Mentre in Europa si gela, gli Usa stanno vivendo un anomalo inverno caldo. La circolazione atmosferica negli ultimi anni è stata sempre meno prevedibile. Le emissioni antropiche potrebbero aver causato questa trasformazione. Qualenergia.it ne ha parlato con Jeff Masters, meteorologo americano, co-fondatore di Weather Underground.

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L’ondata di freddo record che sta attraversando l’Europa, dall’altra parte dell’Atlantico, negli USA, è controbilanciata da un inverno particolarmente caldo (mentre il Canada e l’Alaska sono stati colpiti da clima rigido). Dietro i due fenomeni c’è la stessa causa: la corrente a getto, o jet stream che da qualche anno sta prendendo strane curve. I gas serra di origine antropica in atmosfera potrebbero aver provocato queste trasformazioni nella circolazione atmosferica. Ma è il condizionale è d’obbligo, dice a Qualenergia.it il meteorologo americano Jeff Masters, esperto di uragani e co-fondatore di Weather Underground, un servizio meteo in tempo reale via internet. In questi giorni di stranezze climatiche, con il suo blog sul portale Wunderground.com, Masters ha seguito costantemente quello che stava avvenendo in Europa, da un’America in cui gli orsi sono usciti dal letargo e stanno fiorendo gli alberi da frutto.

Mentre l’Europa è sepolta sotto la neve negli Stati Uniti state avendo un inverno insolitamente caldo. Come mai?

La corrente a getto influenza fortemente le nostre condizioni climatiche invernali. La corrente a getto è la fascia superiore di vento che va da Ovest a Est e segna il confine tra aria fredda artica a Nord e l’aria più calda, subtropicale a Sud. Quindi, se la corrente a getto si muove sotto di te allora l’aria fredda artica si rovescia verso sud e si avrà un inverno freddo, come stiamo vedendo al momento in Europa. Al contrario quest’inverno la corrente ha viaggiato prevalentemente al nord degli USA. Ciò significa che è stato molto caldo e in effetti abbiamo avuto l’undicesimo dicembre meno nevoso nei 46 anni su cui sono disponibili dati. Caldo e assenza neve sono andati avanti a gennaio, che è stato il quarto più caldo e il terzo meno nevoso nella storia degli Stati Uniti. Il periodo dicembre-gennaio è stato il quarto più caldo negli Stati Uniti dal 1895.

Ma a cosa è dovuto questo strano comportamento della corrente a getto?

Un paio di indici diversi ci aiutano a descrivere il comportamento della corrente a getto: l’Oscillazione Artica (AO) e l’Oscillazione Nord-Atlantica (NAO). Non capiamo precisamente che cos’è che fa sì che la corrente assuma una configurazione insolita, ma siamo in grado di descrivere quelle configurazioni utilizzando l’AO e la NAO. Nel mese di dicembre, sull’Atlantico settentrionale, abbiamo osservato lo schema di pressione atmosferica (NAO) più estremo mai registrato e la seconda Oscillazione Artica più estrema mai vista. Questi schemi di pressione hanno creato una corrente a getto molto forte, con venti così potenti che numerosi voli dall’Europa al Nord America hanno dovuto fare scalo per rifornirsi di carburante nel Canada orientale. Questa forte corrente ha fatto sì che l’aria fredda rimanesse imbottigliata in Canada, mantenendo caldi gli Stati Uniti.

Nel grafico sotto le anomalie di temperatura di questo periodo.

Quindi questo è un fenomeno isolato o dobbiamo aspettarci che tali eventi meteorologici estremi diventino più frequenti?

Se visto in maniera isolata, il meteo insolito dell’inverno 2011-2012 potrebbe sembrare un eccezionale evento naturale. Tuttavia, negli ultimi due anni, ci sono stati ben troppi eventi atmosferici strani – per esempio, i 14 miliardi di dollari di disastri naturali negli Stati Uniti dello scorso anno – perché possano rientrare tutti semplicemente in un’insolita lunga sequenza di eventi naturali estremi. C’è decisamente qualcosa che non va con il meteo. Negli ultimi 6 inverni la corrente a getto ha assunto i valori più estremi degli indici AO e NAO mai registrati. E nemmeno nella stessa direzione: sono andati in direzioni opposte. Lo scorso anno qui negli Stati Uniti abbiamo avuto la configurazione più estrema mai osservata sul versante del freddo e ora quest’anno sta succedendo esattamente il contrario e lo stesso è accaduto nell’inverno del 2006-2007.

Pensa che possa essere colpa delle attività umane?

Non abbiamo una totale comprensione del perché questo stia accadendo, ma è abbastanza chiaro che ci sia qualche forza climalterante in atto. E se cerchiamo di capire quale potrebbe essere questa forza, le emissioni antropiche di gas serra, come l’anidride carbonica, sono una buona possibilità. Il sole non è cambiato molto negli ultimi 30-40 anni e in realtà la quantità di energia solare in arrivo sulla terra sta diminuendo. Quindi non possiamo dargli la responsabilità, almeno non per il riscaldamento che si è avuto nelle temperature globali. Mentre sappiamo che aggiungere un bel po’ di anidride carbonica in atmosfera ha un grande impatto: la CO2 intrappola il calore in superficie ed è certamente in grado di causare trasformazioni nella circolazione atmosferica.

Quindi è ancora una volta colpa dell’uomo?

Non possiamo dire per certo che questa è la causa, ma si tratta di un’ipotesi ragionevole. Altra ipotesi ragionevole è che anche la perdita dei ghiacci marini dell’Artico possa influenzare l’andamento climatico. Perché quando il ghiaccio marino si riduce di molto, grossi quantitativi di calore restano intrappolati in atmosfera nella zona artica, il che cambia la differenza di temperatura tra l’equatore e i poli. Ciò influenza fortemente la corrente a getto, può farle prendere forme più contorte e curve più estreme di ciò che abbiamo visto negli ultimi anni. Questa però è solo una teoria e non abbiamo ancora alcuna forte evidenza scientifica che ci dica che questo è ciò che sta avvenendo.

Previsioni per la prossima parte dell’inverno?

Ciò che sta succedendo in Europa ha avuto inizio il 26 gennaio e le ultime previsioni che abbiamo, dicono che andrà avanti per almeno altri 10 giorni (l’intervista è stata rilasciata il 7 gennaio, ndr). Dopo non sappiamo, perché i nostri modelli non sono in grado di darci previsioni accurate oltre i 10 giorni.

Quanto sta avvenendo pone nuove sfide per la scienza e la meteorologia?

Sicuramente c’è la necessità di ulteriori ricerche per capire perché i nostri inverni sono stati così estremi ultimamente. Ed è interessante il fatto che lo scorso inverno si è aperto il primo buco dell’ozono sopra l’Artico, in Europa ed è possibile che anche questo abbia avuto la sua influenza. C’è anche una teoria che dice che un altro fattore potrebbe essere la quantità di macchie solari presenti sul sole, ma non si capisce come questo potrebbe aver modificato la corrente a getto. Tante teorie, non molte risposte. Ci sono parecchie ricerche in merito in questo momento.

Meteorologia e climatologia si stanno avvicinando.

Molta della ricerca sul clima è stata fatta da meteorologi, perché, per avere un’idea di cosa stia succedendo, bisogna capire come si comporta il meteo sia sul lungo che sul breve termine.

Credit foto titolo: Luckychair

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