La serra FV con gli occhiali: più pomodori e più energia

Una serra innovativa che combina i moduli fotovoltaici con un sistema di lenti che convogliano la luce verso l'interno, per massimizzare contemporaneamente il raccolto agricolo e quello di energia solare. Darebbe un aumento del 15% della produzione fotovoltaica. Per le colture, più fresco d'estate e più luce d'inverno.

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Una serra innovativa che combina i moduli fotovoltaici con un sistema di lenti che convogliano la luce all’interno, per massimizzare contemporaneamente il raccolto agricolo e quello di energia solare. Quello delle serre fotovoltaiche è un settore da seguire con attenzione nel nostro paese. Il “famigerato” articolo 65 del decreto liberalizzazioni firmato la settimana scorsa, infatti, se da un lato dà un brusco stop (in parte anche retroattivo) agli impianti a terra sui terreni agricoli, dall’altra invece rende molto vantaggioso realizzare serre fotovoltaiche, dato che le equipara agli impianti su edificio, che come sappiamo sono quelli con cui il quarto conto energia è stato più generoso in quanto a tariffe incentivanti e regole.

Sono dunque molto interessanti le evoluzioni tecnologiche che si stanno compiendo nel settore. Come quella che anticipavamo, che stanno sperimentando in Spagna, e per la precisione nei Paesi Baschi, con il fine di di ottenere una serra che permetta di produrre più elettricità senza togliere luce alle colture. La nuova serra nasce da una collaborazione tra ULMA Agrícola consortium, area ricerca e sviluppo di ULMA Group, e Neiker-Tecnalia, istituto pubblico per la ricerca in agricoltura dei Paesi Baschi. La tecnologia proposta si basa appunto su un sistema ottico a lenti posto sulla copertura della serra assieme ai muduli fotovoltaici (vedi immagine sotto, cortesia Neiker-Tecnalia).

Il dispositivo, che non ha bisogno di inseguitori o altri dispositivi meccanici, riesce a direzionare la luce all’interno della serra quando il sole è più basso all’orizzonte nelle diverse ore del giorno e nelle diverse stagioni, mentre quando è più pependicolare riesce a deviare verso i moduli fotovoltaici parte della luce. In questo modo in inverno la luce disponibile per le colture all’interno resta quasi costante rispetto alle stagioni più luminose, mentre in estate il sistema ottico devia parte della luce verso i moduli fotovoltaici, con il duplice effetto di mantenere più fresco l’interno della serra e di massimizzare la produzione elettrica.

In questo momento la nuova serra è in fase di sperimentazione, a Bizkaia, nei Paesi Baschi. Vi si stanno coltivando, già da quest’estate, pomodori e peperoni, due colture selezionate perché molto diffuse, ad alto valore aggiunto e perché entrambe hanno bisogno di molta luce. Diversi i parametri che i test registrano: irradiazione all’interno della serra, umidità, temperatura e, ovviamente, produttività dell’impianto fotovoltaico. Tutti dati che si confrontano con quelli ottenuti in una serra e in un impianto FV convenzionale.

Per ora i risultati sembrano buoni: le misure del primo periodo, fa sapere Neiker-Tecnalia, farebbero stimare un aumento del 15% della produttività annuale dell’impianto fotovoltaico. Ora si aspettano quelli della stagione invernale. La commercializzazione della nuova serra è prevista per la seconda metà del 2012.

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