Un programma di efficienza energetica nelle scuole pubbliche? Il potenziale è enorme

Almeno questo sembrerebbe dall’annuncio del ministro all’istruzione, Profumo. Oltre ai fondi sbloccati dal CIPE ci sono ulteriori risorse per i nuovi edifici scolastici. I margini di risparmio economico per tutte le nuove scuole e quelle esistenti, capaci di ottenere una classe energetica A, è stimato in 9,5 miliardi di euro. Ma la cifra sembra forse troppo elevata.

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Dopo aver sbloccato i fondi del CIPE, destinati anche alla messa in sicurezza delle scuole, il Governo punta ad un piano per le scuole a basso consumo energetico, con cui il Governo conta di risparmiare fino a 9,5 miliardi. Ci saranno ulteriori fondi per l’edilizia scolastica che vanno ad aggiungersi a quelli previsti dal Piano di azione coesione (197 milioni di euro). Queste risorse aggiuntive dovrebbero ammontare a 259 milioni per ulteriori interventi, da selezionare tra quelli evidenziati dal tavolo tecnico all’interno della Conferenza unificata.

La novità maggiore riguarda gli ulteriori 100 milioni per i nuovi edifici. Secondo il ministro dell’Istruzione pubblica, Profumo: “con queste risorse potremo mettere in cantiere la costruzione di nuove scuole progettate proprio per la loro funzione, e in chiave moderna. Ne abbiamo bisogno perché  il patrimonio immobiliare scolastico è molto datato. Nel 75% dei casi costruito prima degli anni ’80. Spesso in edifici nati per altri scopi e quindi adattati a ospitare i ragazzi e le loro necessità”.

Il capitolo sull’efficienza energetica nelle scuole sembra interessante. Le nuove tecnologie da utilizzare nei nuovi edifici dovrebbero permettono di poter progettare edifici a impatto quasi zero, con notevoli risparmi nei costi di gestione del medio-lungo periodo. “Attualmente – spiega il ministro al Il sole 24 ore – la gran parte degli edifici scolastici è in classe energetica G, la più bassa, che si traduce in circa 200 euro al metro quadro di bolletta. Una cifra ben diversa dai 35 euro al metro quadro della classe energetica A. Numeri alla mano, è facile ipotizzare i margini di risparmio. A partire dalle nuove scuole, per poi estendere gli interventi agli oltre 10mila edifici già esistenti, i risparmi si aggirerebbero attorno ai 9,5 miliardi se si arrivasse ad avere tutte le scuole in classe A. Così facendo il costo energetico si ridurrebbe a circa 3 miliardi, anziché gli attuali 12,5 miliardi”.

Il risparmio potrebbe essere sicuramente notevole, ma i conti non tornano. Forse il ministro Profumo confonde gli euro con i kWh? Quei 200 euro/m2 non saranno forse 200 kWh m2/anno? E poi portare in classe A edifici spesso vetusti è fattibile? E con quali costi?

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