Il metodo meno dannoso per l’ambiente di asciugarsi le mani

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Asciugatori ad aria calda, salviettine di carta o tessuto? Qual è il metodo per asciugarsi le mani con il minor impatto ambientale? Uno studio del Massachusetts Institute of Technology cerca di rispondere facendo il life cycle assessment dei vari sistemi.

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In un bagno pubblico, davanti al lavandino, dovendo scegliere tra phon a muro, salviettine di carta o di tessuto in molti ci siamo posti la domanda: qual è il metodo per asciugarsi le mani con il minor impatto ambientale?


La risposta ci arriva niente meno che dal Massachusetts Institute of Technology (MIT). Alcuni ricercatori del MIT infatti hanno messo a confronto 7 tra i sistemi più diffusi per asciugarsi le mani confrontandone l’impatto ambientale in termine di uso di energia, risorse e inquinamento sull’intero ciclo di vita (vedi studio in allegato).


Il metodo peggiore per l’ambiente, risulta dalla ricerca, sono le salviette di carta, anche quando sono di carta riciclata: a pesare soprattutto il fine vita, si calcola ad esempio che ben il 2% dei rifuti che negli Usa finiscono in discarica sono salviette di carta. Se si considerasse solo l’impatto sul clima, cioè le emissioni di CO2, la maglia nera andrebbe invece agli asciugatori standard ad aria calda. Meglio i rotoli asciugamani di cotone, anche se i primi tre posti della classifica sono occupati da asciugatori elettrici di nuova generazione che utilizzano aria fredda (tra cui due sono quelli dell’azienda Dyson, committente dello studio), questi apparecchi sono circa l’80% più efficienti in termini di energia rispetto agli asciugatori standard.


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