La tecnologia che cambia l’economia e il modo di pensare

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A Rimini il fisico Amory Lovins, presidente e chief scientist del Rocky Mountain Institute, e l’advisor indipendente Simon Anholt parlano di trasformazione del sistema industriale e di green economy. "Arrivare al 2050 senza più energia da fonti fossili o nucleare non è utopia ma il risultato di una rivoluzione in atto".

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Nel corso della giornata inaugurale di Ecomondo, Key Energye Cooperambiente a Rimini sono intervenuti, nell’ambito dell’incontro “La Green Economy: un’opportunità per uscire dalla crisi”, il fisico Amory Lovins, presidente e chief scientist del Rocky Mountain Institute (RMI) e l’advisor indipendente Simon Anholt.


Per Amory Lovins, intervenuto in videoconferenza dagli Stati Uniti, la missione è quella di reinventare il fuoco: “Sviluppo delle energie da fonti rinnovabili, industrie ad alta efficienza energetica, trasporti più efficienti grazie ai nuovi mezzi in fibra di carbonio con auto elettriche e veicoli commerciali e aerei dotati di celle a idrogeno, progettazione integrata degli immobili e retrofitting del patrimonio esistente”. Secondo Lovins “lo scenario energetico mondiale si sta trasformando rapidamente e la nuova energia sarà abbondante, diffusa, gratuita, sostenibile e destinata a trainare l’intera economia globale. L’obiettivo di arrivare al 2050 senza più energia da fonti fossili o nucleare non è utopia ma il risultato di una rivoluzione in atto a cui ognuno può contribuire cogliendo per la propria parte questa opportunità”.


Simon Anholt ha spiegato che “tenuto conto che il 40% di chi vive sulla Terra non ha ancora mai sentito parlare dei cambiamenti climatici in atto, c’è da prevedere un grande lavoro di comunicazione. Gli attori in gioco sono tre: la diplomazia ovvero la politica, la tecnologia e soprattutto la popolazione che è l’unico strumento in grado di far cambiare veramente le cose. Come fare in modo che la popolazione cambi idea e di conseguenza anche valori e comportamenti? Non con la propaganda dei governi e della politica per far capire ai cittadini che uno stile di vita sostenibile è necessario, ma attraverso le imprese. Offrire al mercato prodotti e servizi utili e desiderabili porterà la popolazione a utilizzarli e apprezzarne l’efficacia cambiando quindi i propri valori e idee in materia di sostenibilità ambientale. Le imprese devono creare prodotti e servizi in grado di cambiare l’opinione delle persone perché il potere delle imprese non è solo economico e innovativo ma anche comunicativo”.

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