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Stati Uniti, prove di leadership nel fotovoltaico

Gli Stati Uniti supereranno nel 2011 la soglia simbolica di 1 GW annuale installato. Per il 2015 si stima che questa quota possa aumentare di 6 volte, entrando in competizione con la Cina per il primato nel mercato globale. Una fotografia di Luca Silvestrini da San Francisco del settore FV negli Usa e dei nuovi strumenti incentivanti.

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L’anno d’oro del fotovoltaico in Italia è stato un anno normale per la tecnologia negli Stati Uniti. Il mercato è cresciuto “solo” del 104 %, arrivando a 884 MW connessi alla rete nel 2010. E a metà 2011 si era già a quota 582 MW, il che fa pensare che la soglia simbolica di 1 GW/anno sia già stata superata mentre leggete queste righe, e ad un tasso di incremento stabile, cioè il doppio della potenza installata rispetto all’anno scorso (fonte GTM). Altre stime (IHS) indicano addirittura 2,4 GW già per quest’anno.

Va detto che i mercati dei singoli Stati presentano incentivazioni (e quindi dimensioni) molto diverse tra loro. C’è anche una legge federale che garantisce detrazioni fiscali pari al 30% dei costi, cumulabili anche con specifici incentivi locali. Sono 5 gli Stati più rilevanti per il fotovoltaico: California in primis (anche se quest’anno perderà il primato per le installazioni commerciali), New Jersey, Pennsylvania, Arizona e Colorado.

Nonostante il mercato in crescita, la quota delle installazioni americane nel mondo è scesa dal 6% del 2009 al 5,1% nel 2010. Ma lo scenario a medio termine sembra ben diverso. Si stima che gli USA raggiungeranno installazioni per 6 GW/anno nel 2015 (fonte: GTM) e, considerando che il mercato europeo ha già iniziato a rallentare, gli Stati Uniti diventeranno insieme alla Cina leader del mercato globale.

Quali sono i nuovi strumenti finanziari utilizzati? Si fanno largo gli strumenti di leasing applicati al fotovoltaico, specie agli impianti residenziali: il 51% degli impianti installati quest’anno in California non appartengono ai proprietari di casa, ma ad imprese solari che finanziano gli impianti, rivendono agli inquilini l’energia ad un prezzo minore del mercato, e cedono il resto alla rete beneficiando anche di altri incentivi. In certi città inoltre si vanno sviluppando strumenti chiamati Property Assessed Clean Energy (PACE), validi anche per interventi di efficienza energetica. In alternativa ad un prestito concesso da una banca, il cittadino può richiedere una somma dal proprio Comune, che la recupererà sulle tasse da pagare. La particolarità del meccanismo è il suo collegamento alla casa: se questa viene venduta, il nuovo proprietario, insieme all’impianto fotovoltaico, dovrà ripagare la restante parte di “mutuo” per il FV.

Nuovi mercati e nuove tecnologie. Negli USA è fortemente presente il mercato dei mega impianti solari nei deserti, stimato in 7 GW nei prossimi anni. Inizialmente concepiti come sistemi termodinamici a concentrazione, stanno sempre di più trasformandosi in progetti fotovoltaici a causa della forte riduzione dei prezzi dei moduli. Sono comunque ancora in pista diversi investimenti sul solare termodinamico spesso accoppiati a utilissimi sistemi di accumulo.

I contrasti commerciali degli Stati Uniti con la Cina nel settore dell’energia solare stanno aumentando. Va segnalato soprattutto il recente tentativo di Solar World (azienda tedesca, ma con diverse fabbriche in USA) e altre imprese per ora anonime di inserire il solare all’interno della ben più ampia partita che si sta giocando nell’ambito del WTO tra USA e Cina. Solar World ha parlato di “dumping”, con pannelli che sarebbero venduti anche sottocosto pur di liberare i magazzini, denunciando questo comportamento scorretto al Dipartimento del Commercio americano.

Quello che è chiaro, a parte l’aspra concorrenza cinese, è che il mercato fotovoltaico (non solo americano) nei prossimi anni andrà incontro ad un drastico consolidamento. Molti produttori falliranno, ma altri diventeranno più grandi e in generale i posti di lavoro aumenteranno, compresi quelli in ricerca e sviluppo, settore dove sono indispensabili forti investimenti per differenziarsi dai concorrenti.

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