“Il pericolo di una deriva energetica dell’impresa agricola richiede l’esigenza di ottimizzare la governance esistente per la migliore valorizzazione  del settore, per vigilare su un uso coerente degli incentivi governativi alle rinnovabili, per evitare un’occupazione spesso incontrollata del suolo agricolo e un aumento eccessivo delle produzioni no-food, che minano fortemente lo sviluppo sostenibile del sistema agricolo e rurale del nostro Paese”. Lo ha detto il Commissario dell’Enea, Giovanni Lelli, nel corso del workshop ‘De re rustica: Energia, Innovazione e Governance’, organizzato dall’agenzia, per far luce sulle potenzialità delle filiere dell’agro-energia e dell’efficienza energetica e sul ruolo strategico che l’agricoltura può svolgere per contribuire al mix energetico del Paese (rapporto tecnico – pdf).


Il Piano d’azione nazionale per l’energia rinnovabile 2010 del governo prevede una percentuale del 45% di tutta l’energia rinnovabile prodotta entro il 2020 (energia elettrica, termica e biocarburanti) proveniente dalle filiere della biomassa del sistema agricolo. L’Enea, che è responsabile del Piano d’azione efficienza energetica, è impegnata da tempo nella definizione di un ‘Pacchetto certificati bianchi’ per le filiere dell’efficienza energetica e per le agro-energie. E’ stato stimato un contributo alla politica energetica europea al 2020 per un risparmio di energia da fonti fossili di circa 14 Mtep (milioni tonnellate equivalente petrolio), e un beneficio ambientale dovuto alla riduzione di circa 40 milioni di tonnellate di CO2 in atmosfera.


In collaborazione con le associazioni di categoria, l’Enea evidenzia che il sistema agro-alimentare richiede un consumo di energia pari a circa 20 Mtep, di cui 16,3 Mtep dalle imprese agricole e 3,1 Mtep dall’industria alimentare. Il fatturato complessivo del sistema agro-alimentare, con circa 200 miliardi di euro, di cui un terzo provenienti dall’agricoltura e per gli altri due terzi dall’industria alimentare, contribuisce per oltre il 12% al Pil.


L’ENEA, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha individuato una serie di interventi di efficienza energetica e di produzione di energia da rinnovabili nelle filiere agricole finalizzati alla riduzione della spesa energetica e degli impatti ambientali. Questi interventi, basati essenzialmente sull’efficienza energetica e sull’energia da biomasse, consentono di integrare il reddito economico delle aziende agricole, e allo stesso tempo, favoriscono l’occupazione e la nascita di nuove professioni. Gli interventi individuati per il sistema agricolo riguardano l’ottimizzazione energetica e ambientale dei sistemi serra e delle produzioni biologiche, la riduzione degli sprechi alimentari, l’applicazione delle coperture vegetali agli edifici e la produzione di energia da biomassa.