Promuovere il solare: non solo incentivi

Una campagna di promozione del solare in California traccia un percorso, riproducibile anche da noi, costituito da specifici incentivi e una serie di misure che puntano ad abbattere le barriere non economiche. La chiave è creare un approccio e un sistema di medio-lungo periodo che metta al centro formazione, informazione e monitoraggio.

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Quando parliamo di promozione delle fonti rinnovabili è riduttivo parlare solo di incentivazione. L’incentivo, da solo, anche se generoso, rischia di essere poco efficace se non viene inserito in una strategia e pianificazione complessiva comprendente diversi strumenti: di analisi, quantificazione e monitoraggio, di informazione e formazione, di marketing e pubblicizzazione, di supporto e consulenza, di controllo, ecc.


Per capirci meglio diamo uno sguardo oltre oceano a una campagna di informazione e sensibilizzazione al cui centro troviamo un articolato meccanismo di incentivazione per il solare termico e fotovoltaico.


Stiamo parlando della “Go Solar California! campaign” che ha l’obiettivo di sviluppare e far crescere il mercato del solare in California attraverso un Programma costruito intorno a un sistema integrato di incentivi (California Solar Initiative – CSI) mirato all’installazione di sistemi solari termici e fotovoltaici per la sostituzione dell’utilizzo di combustibili fossili.


Per quanto riguarda il solare termico, il Programma prevede prima di tutto obiettivi quantificati e un orizzonte temporale medio-lungo. Per il periodo che va dal 2010 al 2017, gli obiettivi sono:



  • un risparmio di 17 TWh/anno prodotti con gas naturale, equivalenti all’installazione di 200.000 impianti per residenze unifamiliari, calcolati su 25 anni di vita utile degli impianti

  • un risparmio di 275 GWh/anno di elettricità, equivalenti all’installazione di 100.000 impianti per residenze unifamiliari

  • una riduzione del 16% dei costi degli impianti per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS)

Il programma punta a raggiungere tali obiettivi usando come leva principale gli incentivi e implementando contemporaneamente una serie di misure necessarie ad accrescere la dimensione del mercato del solare termico, permettendo così la riduzione dei costi, l’investimento in capacità produttiva e innovazione tecnologica e lo sviluppo di altre applicazioni (combisystem, solar cooling, calore di processo, ecc.). Tutto questo mettendo in atto anche attività di “facilitazione” del mercato che permettano di abbassare i costi per l’ottenimento delle autorizzazioni, di ottimizzare l’accesso alle informazioni, di aumentare il numero di installatori qualificati. In sintesi, abbattendo quelle barriere, per lo più non economiche, che rallentano, quando non scoraggiano del tutto, la scelta di installare impianti solari termici.


Su questi aspetti la campagna “Go Solar California!”, risultato di un impegno congiunto della California Energy Commission (Agenzia statale per le politiche e la pianificazione energetica) e della California Public Utilities Commission (Ente regolatore delle multiutility) prevede:



  • Un sito web (www.gosolarcalifornia.org) che fornisce ai consumatori tutte le informazioni di cui hanno bisogno sul programma di incentivazione, sugli impianti e sulla loro installazione, sugli standard da rispettare, su come trovare un installatore abilitato, sui corsi di formazione organizzati dagli enti territoriali per gli installatori e auto-installatori, ecc.

  • La formazione degli installatori. Per poter partecipare al Programma ed essere inserito in una lista di installatori abilitati, l’installatore, oltre alle abilitazioni previste dalla legislazione vigente, deve frequentare un corso di formazione incentrato sugli aspetti tecnici e procedurali del Programma di incentivazione.

  • Il “California Solar Initiative-thermal. Program Handbook”. Si tratta di un manuale, scaricabile dal sito web (vedi allegato in basso), che illustra tutti gli aspetti operativi, procedurali e tecnici che devono servire a “far familiarizzare” i soggetti interessati (produttori, installatori, progettisti, utenti finali) con il Programma.

  • Un sistema di contabilizzazione, monitoraggio e reporting. Qui lo scopo è di permettere agli organi competenti di valutare il Programma nel suo complesso e le performance della tecnologia nel tempo. Per impianti sopra i 30 kWth di capacità nominale, il monitoraggio, su un periodo di almeno 5 anni, è finalizzato ad accrescere la conoscenza delle performance dell’impianto da parte dell’utente e a favorire un’adeguata manutenzione del medesimo. Ogni impianto deve quindi avere un dispositivo che permetta di misurare la quantità di energia prodotta/risparmiata. I costi sono sostenuti dall’utente, mentre l’installatore è responsabile per la manutenzione del contabilizzatore e per la comunicazione dei dati agli enti competenti. Nel caso degli impianti di capacità superiore ai 250 kWth è previsto un sistema di misurazione e monitoraggio più sofisticato, finalizzato al riconoscimento dell’incentivo dovuto, commisurato all’effettiva energia prodotta, gestito da un soggetto esterno, appositamente formato (terza parte) che monitora e comunica i dati agli organi competenti.

In Italia, la strada verso una “promozione strategica” delle fonti rinnovabili appare ancora lunga, ma per fare meglio basterebbe applicare fedelmente la Direttiva 20-20-20 che al primo punto dell’art. 14 (Informazione e formazione) recita così:


“Gli Stati membri assicurano che le informazioni sulle misure di sostegno siano messe a disposizione di tutti i soggetti interessati, quali consumatori, imprese edili, installatori, architetti e fornitori di apparecchiature e di sistemi di riscaldamento, di raffreddamento e per la produzione di elettricità e di veicoli che possono utilizzare energia da fonti rinnovabili.”


Finché questo comma resterà sostanzialmente inapplicato o applicato solo parzialmente, dovremo continuare a fare i conti con la scarsa efficacia dei “nostri incentivi” che, da una parte, espone gli operatori a continue critiche, spesso immeritate, e dall’altra la comunità tutta a un enorme spreco di risorse, a fronte invece di un obiettivo che è indubitabilmente virtuoso, quello della promozione di tecnologie che utilizzano fonti pulite capaci di farci risparmiare i più, ambientalmente e socio-economicamente, costosi combustibili fossili.

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