Saglia: ‘In arrivo i decreti attuativi per le rinnovabili’

  • 3 Ottobre 2011

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“I decreti attuativi per le fonti rinnovabili sono in dirittura d'arrivo” rassicura il sottosegretario. Ma la mancanza di regole che avrebbero dovuto già essere scritte non fa bene al settore. Molte le norme attese: dagli incentivi alle rinnovabili termiche, a quelli per l'eolico e l'efficienza energetica.

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“I decreti attuativi per le fonti rinnovabili sono in dirittura d’arrivo. Introdurremo livelli di incentivazione in linea con quelli europei e, nel settore elettrico, strumenti innovativi, come le gare. Daremo anche maggiore stabilità alle regole e più efficienza nella filiera gestionale, a favore degli investitori”. Lo ha annunciato venerdì Stefano Saglia, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico con delega all’Energia, per rassicurare gli operatori del settore e “confermare il forte impegno” del governo.


“Il tempo in più che stiamo dedicando ai decreti- spiega il sottosegretario- deriva dalla necessità di costruire una strategia complessiva nel settore, analizzando anche le proposte che ci sono arrivate dal mondo delle imprese. Gli obiettivi europei, infatti, sono rivolti all’insieme di termico, trasporti, elettrico ed efficienza.  Vogliamo dare altrettanta rilevanza a ognuno di essi, dandoci degli obiettivi di riduzione dei costi”.


Per quanto riguarda l’eolico, “su cui qualche associazione ha sollevato polemiche strumentali- conclude Saglia- vogliamo rassicurare che per tutti gli impianti che entrano in esercizio fino al 31 dicembre 2012, continuano ad applicarsi le regole vigenti (basate sulle tariffe onnicomprensive per i piccoli impianti ed i certificati verdi per gli impianti di maggiori dimensioni). Si tratta di regole che il settore conosce bene e con cui e’ stata installata quasi tutta la potenza eolica esistente”.


I tempi entro cui dovevano essere emanati i decreti attuativi, ricordiamo, sono scaduti la settimana scorsa. L’elenco delle regole che il mondo delle rinnovabili sta aspettando con ansia è lungo.  Talmente lungo che il Kyoto club ha deciso di istituire un “ritardometro”, come spiega Gianni Silvestrini nell’ultimo editoriale. Per ricordare quali sono le norme ancora latitanti, si può leggere l’ultima interrogazione parlamentare del senatore Francesco Ferrante, riassunta da Valerio Gualerzi su suo blog a Repubblica.
 

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