Usa, no ad accordo sul clima senza impegno incondizionato dei paesi emergenti

Lontana una soluzione condivisa per il post-Kyoto. Gli Usa ribadiscono il loro no ad un trattato che non impegni, senza condizioni, anche i paesi emergenti a tagliare la CO2. L'Europa sembra rimasta la sola a volere la proroga di Kyoto. Il prossimo incontro importante a fine novembre a Durban.

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Gli Usa non considereranno mai un accordo mondiale sul clima vincolante se esclude impegni di riduzione da parte delle economie emergenti o se questi impegni sono condizionati dal supporto finanziario dei paesi ricchi. Lo ha ribadito ieri Tod Stern, il capo dei negoziatori Usa, sentito da Reuter ai margini del Major Economies Forum (MEF).


La questione centrale dibattuta all’incontro è stata se dal 2012 il protocollo di Kyoto, mai ratificato e avversato dagli Usa, verrà rinnovato o se verrà sostituito da un nuovo trattato.


Australia e Norvegia hanno messo sul tavolo una proposta che rimanda di quattro anni un accordo vincolante che impegni a riduzioni anche i paesi emergenti. L’Europa è invece – ha spiegato a Reuter il capo-delegazione statunitense – sarebbe sola nella sua volontà di estendere il protocollo di Kyoto oltre il 2012.


Il prossimo appuntamento dei negoziati internazionali sul clima sarà tra 11 settimane, a fine novembre, a Durban, è li la questione dovrà essere risolta.

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