Ancora rumors sul taglio degli incentivi in bolletta

Rappresentanti del governo assicurano che non sarà riproposto nella manovra un taglio a partire dal 2012 degli incentivi del 30% alle rinnovabili. Tuttavia queste voci di corridoio non rassicurano le imprese del settore anche per il futuro. Per l'opposizione bisognerebbe puntare da subito sulla green economy come motore della ripresa.

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Non ci sarà nessun taglio del 30% agli incentivi alle rinnovabili, come proposto dal ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. E’ quanto sta trapelando da alcuni rappresentanti del Governo, viste le indiscrezioni che stanno girando in queste ore e a pochissimo tempo dalla chiusura di una manovra economica importante e pressoché semi-blindata.


“Per quanto mi riguarda non ci sarà, è una decisione che spetta solo al Consiglio dei ministri”, ha assicurato il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, parlando ieri con i cronisti a margine dei lavori in commissione Bilancio al Senato sulla manovra.


Anche Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all’Energia, si dice sicuro che nella manovra “non ci sono tagli agli incentivi alle rinnovabili”. “Perché dovrebbero esserci tagli agli incentivi alle rinnovabili? – si chiede Saglia dopo un convegno alla sede Enel di Roma – discutiamo la manovra per portare il bilancio a pareggio e mettere in sicurezza i tagli e come noto il finanziamento alla rinnovabili è nella bolletta: qualsiasi riduzione rimarrebbe in bolletta, non andando a modificare il bilancio dello Stato”. E parla di “dibattito surreale”.


Nella manovra resta tuttavia una norma relativa alla riduzione del tetto massimo per le deduzioni fiscali dal 7% all’1% del costo annuo dei beni gratuitamente devolvibili (dighe, strade e opere idroelettriche in generale) che penalizzerebbe il settore idroelettrico


Tornando al taglio degli incentivi e visti i precedenti molti operatori delle rinnovabili non sono tranquilli anche per il futuro. Pure l’opposizione si dice sconcertata da queste ultimissimi voci contrastanti. Per Roberto della Seta, capogruppo del Pd commissione Ambiente del Senato, anche se esclude il taglio degli incentivi, stiamo di fronte ad “un balletto indecoroso, che continua da quattro mesi, da quando il governo decise di cancellare il sistema degli incentivi al fotovoltaico e proponendo poi la norma che stabiliva il taglio del 30% delle misure di sostegno a carico delle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e gas, a decorrere dal primo gennaio 2012″.


Il rischio per i lavoratori e le aziende del settore sarebbe molto elevato se dovesse passare una norma di questo tipo, che comunque dovrebbe essere estranea ad una manovra economica di questo tipo, ma che pare sia diventata un punto fermo della Lega. Come dimostrano molte analisi internazionali (Qualenergia.it, Le fonti rinnovabili, il primo driver della crescita mondialeuno dei pochi settori anti congiunturali in questi ultimissimi anni è stata la green economy e, nello specifico, le fonti rinnovabili. Vedremo se questo governo riuscirà a capire che questi comparti potranno essere il motore della ripresa economica anche nel nostro paese. Ma il recente passato sembra far dubitare di queste nostre aspettative.

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