Una delle maggiori problematiche sul conto energia termico risiede nel far pesare tale incentivazioni sulle bollette, una scelta politica di una certa complessità viste le pressioni, spesso ingiustificate, che vengono fatte per ridurre drasticamente le componenti aggiuntive delle bollette elettriche o del gas.


Luciano Barra, del Ministero dello Sviluppo Economico, nel corso del convegno “Il solare termico: un mercato di qualità”, organizzato da Assolterm presso le sede del GSE (30 giugno), ha spiegato che finora la detrazione fiscale del 55% ha dato risultati soddisfacenti nel sostenere ad esempio il settore del solare termico e il Governo farà il possibile per mantenerla. A suo avviso la nuova forma di incentivazione in conto energia andrà ad incentivare quegli interventi che non saranno coperti dalla detrazione fiscale.


Questo approccio non è affatto gradito dal settore delle rinnovabili termiche che punterebbe invece ad una forma di incentivazione modellata proprio sul conto energia per il fotovoltaico, così come previsto dal D.Lgs 28/2011 (con decreti attuativi da definire entro il 28 settembre 2011), anche per provare a riequilibrare le politiche di incentivazione sulle rinnovabili, aspetto che il comparto del solare termico italiano sottolinea ormai da tempo.


Il Presidente di Assolterm, Sergio D’Alessandris, ha spiegato che con la detrazione fiscale del 55% l’installato annuale in Italia si è aggirato negli ultimi 3 anni intorno ai 500mila m2 (grafico su installato annuale 2001-2010). Un buon risultato, ma certo non soddisfacente per raggiungere l’ambizioso obiettivo fissato dal Piano di Azione nazionale per il solare termico che è di oltre 26 milioni di m2 al 2020 (circa 1,6 Mtep). Attualmente l’installato cumulativo è di circa 2,7 milioni di m2.



La proposta di Assolterm è quindi quella di un “conto energia per il solare termico”, con un incentivo che sia riconosciuto per 10 anni sulla produzione dell’energia termica prodotta dagli impianti solari, ad una tariffa che partendo da 0,16 € per i primi tre anni, si riduca del 20% ogni 4 anni in relazione allo sviluppo del mercato. Nel grafico uno degli scenari ‘apprezzabili’ secondo l’associazione di categoria.



In particolare Assolterm chiede che per impianti solari fino a 35 kW di potenza (50 m2) l’incentivo sia stabilito in base ad un valore tabellare, mentre fino a 1 MW si adotti il sistema della contabilizzazione delle calorie. Come l’industria fotovoltaica italiano, anche quella del solare termico nostrano, chiede che sia fissato un premio del 10% sui prodotti fabbricati nell’Unione Europea.


Un altro tema trattato nel corso del convegno è stato quello della certificazione degli installatori. Anna Moreno dell’ENEA ha ricordato che, recependo la Direttiva 2009/28/CE, il D.Lgs 28/2011 ha stabilito l’obbligo per le Regioni e le Province autonome di attivare entro il 31 dicembre 2012 un programma di formazione per gli installatori di impianti a fonti rinnovabili e di un sistema di accreditamento dei fornitori di formazione. “Al momento – ha spiegato la Moreno – la mancanza di raccordo tra le diverse realtà regionali e tra queste e l’ENEA, è uno dei principali ostacoli per la realizzazione di un unico sistema di certificazione che sia riconosciuto su tutto il territorio nazionale”.


Sempre su questo argomento, Riccardo Battisti, Policy Advisor di Assolterm, ha fatto notare come in Italia, sebbene allo stato attuale vi siano molteplici esperienze di formazione per installatori di piccoli impianti a fonti rinnovabili, non esista ancora un sistema di certificazione che sia valido a livello nazionale. Assolterm, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, sta spingendo quindi per il progetto “Solar Pass Installa” che mira allo sviluppo di uno schema di certificazione della formazione degli installatori di impianti solari termici al fine di migliorare la professionalità e le competenze tecniche degli installatori e di conseguenza della qualità delle installazioni.


Per comunicato e presentazioni del convegno: Assolterm