Come risparmiare con la tariffa bioraria

Entro fine anno i consumatori italiani del regime di maggior tutela pagheranno l'elettricità con la tariffa bioraria. Una misura di gestione della domanda che rende più efficiente il sistema elettrico con grandi potenzialità di risparmio su emissioni e combustibili. Conviene, se si cambiano le proprie abitudini di consumo. Vi spieghiamo come.

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Far risparmiare l’utente se consuma in maniera intelligente e nel contempo migliorare l’efficienza del sistema elettrico. Gestire la domanda di elettricità è una delle chiavi per la transizione energetica che dobbiamo affrontare. Si tratta di spostare i consumi nelle fasce orarie in cui la richiesta è solitamente più bassa, in modo da smussare i cosiddetti picchi della domanda, periodi in cui devono lavorare di più impianti di generazione maggiormente inquinanti, come le centrali termoelettriche.

Un esempio di politiche di ottimizzazione della domanda nel nostro paese è l’applicazione della tariffa bioraria, cioè la tariffazione per la quale l’energia elettrica costa più cara dalle 8 alle 19 dei giorni lavorativi, la cosiddetta fascia 1, mentre è più conveniente in tutte le altre ore e nei fine settimana e giorni festivi, le fasce 2 e 3. La maggior parte degli utenti italiani la stanno già sperimentando, a volte inconsapevolmente, ed entro la fine del 2011 il nuovo sistema  – che è automatico e non richiede nuovi contratti – sarà applicato a tutti i consumatori dotati dei nuovi contatori e che hanno un contratto di fornitura alle condizioni stabilite dall’Autorità per l’energia, il cosiddetto regime di maggior tutela, cioè riservato a coloro che non hanno scelto offerte sul mercato libero.

Grazie alla bioraria, l’Autorità stima che, se l’insieme delle famiglie italiane spostasse il 10% dei consumi nelle fasce 2 e 3, si otterrebbe una riduzione di 450mila tonnellate l’anno di CO2. In termini economici, si risparmierebbero circa 9 milioni di euro l’anno per minori emissioni di CO2, circa 80 milioni per il costo del combustibile e oltre 120 milioni per costi di impianto. Ma i risparmi ci sono anche per gli utenti, a patto che cambino abitudini di consumo. Nell’insieme, il risparmio a favore delle famiglie e dei piccoli consumatori, se spostassero quel 10% dei consumi nelle fasce 2-3, sarebbe di oltre 200 milioni di euro l’anno.

Spostare i propri consumi conviene, tanto più che dal 2012 la differenza di prezzo tra i kWh consumati in fascia 1 e quelli in 2-3, attualmente contenuta al 10%, aumenterà, rispecchiando i prezzi all’ingrosso nelle diverse fasce orarie.

Cosa possiamo fare per risparmiare? Iniziamo col guardare il resoconto dei consumi divisi per fascia, riportato sulla nostra bolletta sia in valore assoluto che in percentuale. Per non rimetterci rispetto alla vecchia tariffa, almeno il 67% dei consumi dovrebber essere nelle fasce 2 e 3. E per capire come redistribuirli al meglio un aiuto valido viene dal “pesa-consumi” disponibile sul sito dell’Autorità, che riporta i consumi di ogni elettrodomestico a seconda dell’uso che se ne fa e il relativo peso in bolletta.

Abbiamo fatto alcuni calcoli con il programma dell’Autorità, ipotizzando una bolletta tipo da 2.700 kWh all’anno e una famiglia di 4 persone che possieda elettrodomestici moderni, anche se non della classe energetica più efficiente (per un calcolo personalizzato si segua questo link). Nella tabella a fianco si possono vedere i risultati. Non è difficile capire, valutando il peso annuale in chilowattora, quali siano le abitudini da cambiare. Se avete un boiler elettrico, ad esempio, meglio fare la doccia prima delle 8 del mattino o dopo le 7 di sera: pesa intorno ai 793 kWh l’anno, il 29% di una bolletta da 2.700 kWh. Altro elettrodomestico vorace è il ferro da stiro: usato 3 ore a settimana pesa per 197 kWh, l’11% della nostra bolletta media. Altro piccolo ‘vampiro’ succhia kWh e denaro, che preferisce le ore dopo il crepuscolo è la lavastoviglie: 7 lavaggi a settimana fanno 451 kWh che raprresentano quasi il 17% della bolletta. Seguono tra i più energivori i piani cottura elettrici: 3 ore a settimana pesano per l’11% della bolletta annuale. Da non trascurare poi, la lavatrice: 4 lavaggi a settimana pesano per il 7,20% della bolletta, meglio fare il bucato la sera e i festivi.

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