Fotovoltaico, è crollo dei prezzi. Quali effetti?

I prezzi dei componenti fotovoltaici in questo ultimo mese sono scesi in picchiata a causa dei grossi volumi di invenduto accumulati nei magazzini per le incertezze sugli incentivi in alcuni dei principali mercati, tra cui quello italiano che comunque è sempre più vicino alla grid parity. L'analisi di Bloomberg New Energy Finance Solar Value.

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I prezzi dei componenti per gli impianti fotovoltaici in questo ultimo mese sono scesi in picchiata. La colpa e dei grossi volumi di invenduto che si sono accumulati nei magazzini a causa delle incertezze sui meccanismi incentivanti in alcuni dei principali mercati, tra cui quello italiano. E quanto emerge dall’edizione di giugno del Bloomberg New Energy Finance Solar Value.


A giugno, mese su mese, il silicio di grado solare è sceso di prezzo del 28%, attestandosi a 53,4 $/kg, alleviando così la pressione sui produttori di  wafer e celle. La forte riduzione di prezzo del silicio infatti si trasmette, anche se in modo più attenuato lungo tutta la filiera. Il prezzo di un wafer policristallino da 6″ multicristallino a giugno è calato del  23% fino ad arrivare a 2,39 $ a pezzo. Le celle di silicio policristallino hanno registrato una diminuzione di prezzo del 15%, arrivando a 0,92 $ per watt.


I moduli FV sono sono scesi del 6,5% fino a 1,69 $/W, che diventa di 1,49 $/W per i moduli di produzione cinese; quelli fabbricati fuori dalla Cina sono invece ancora un po’ cari e si attestano a 1,79 $/W. Da quanto emerge dall’analisi, a giugno i moduli fotovoltaici costano meno della metà (il 58% in meno) rispetto a quanto costavano nel terzo trimestre del 2008. Ricordiamoci tuttavia che il peso del costo del modulo oggi rappresenta circa il 35-40% di quello dell’impianto installato.


Si prevede che la diminuzione di prezzo non si arresterà. “Al momento i mercati vedono un oversupply di moduli, dato che i produttori cercano di diminuire i loro investimenti in mercati che chiedono moduli a minor prezzo per compensare i tagli degli incentivi. I produttori si stanno preparando per una dolorosa stabilizzazione che potrebbe avere l’effetto di vedere diversi concorrenti eliminati dal settore”, spiega Martin Simonek, analista di Bloomberg New Energy Finance.


Il suo collega Michael Liebreich, vede l’altro lato della medaglia: “Questi cali di prezzo significano che in regioni soleggiate si può produrre elettricità dal fotovoltaico a 0,18$/kWh per i grandi impianti e a 0,20 per quelli su tetto. Visto che i prezzi di vendita dell’elettricità in alcuni mercati oscillano tra 0,20 e 0,25 $/kWh, il quadro per il settore, da questo punti di vista, sta diventando veramente interessante”.


E tra i mercati più interessanti, dove c’è sole e l’elettricità costa relativamente cara c’è senza dubbio l’Italia, aggiungiamo noi. Qui, dove l’utente finale medio paga il chilowattora, tasse incluse, circa 16 centesimi di euro, riuscire a produrre elettricità dal sole a 0,18 $/kWh, ossia 12,5 centesimi di euro, con grandi impianti e 0,20 $/kWh, cioè 14 centesimi, con i piccoli, significa che in pratica siamo già alla grid-parity in autoconsumo, cioè al momento in cui conviene prodursi l’elettricità con il fotovoltaico rispetto ad acquistarla dalla rete.


Un recente studio del professor Arturo Lorenzoni (Qualenergia.it, Fra tre anni fotovoltaico meno caro dell’elettricità dalla rete) prevedeva che questo momento per i piccoli impianti (< 3 kWp) del Sud Italia sarebbe arrivato nel 2014 e per quelli più grandi (> 200 kW) nel 2013. Lo stesso Lorenzoni aveva però spiegato a Qualenergia.it che la grid parity sarebbe arrivata prima delle sue previsioni se si fosse verificato il probabile crollo dei costi conseguente al taglio degli incentivi: proprio quello descritto dal report di Bloomberg. Se il calo dei prezzi riportato, che è riferito al mercato mondiale, si tradurrà in un uguale calo del costo degli impianti sul mercato italiano, la grid parity è dunque veramente a un passo. Ma questo andrà verificato nei prossimi mesi: proprio a causa degli incentivi generosi, nel nostro paese gli impianti sono sempre stati più costosi rispetto ad altri mercati.

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