La fattura energetica 2011 rischia di toccare un livello record e potrebbe arrivare a superare i 63 miliardi di euro, con quotazioni intorno ai valori attuali. Lo segnala l’Unione Petrolifera (UP) in occasione dell’assemblea annuale 2011 (vedi resoconti), svoltasi ieri a Roma. Un aumento che si è verificato nonostante il calo dei consumi: Secondo l’UP “consumiamo meno ma spendiamo di più. Il precedente ‘record’ della bolletta energetica si era avuto nel 2008, prima della crisi economica e del crollo delle quotazioni, quando il conto si era fermato a 59,9 miliardi.

Per il 2010, invece, la spesa nazionale per l’approvvigionamento di energia dall’estero, costituita dal saldo fra l’esborso per le importazioni e gli introiti derivanti dalle esportazioni, si è attestata a 53,9 miliardi, contro i 42,4 del 2009, con un aumento di 11,5 miliardi (+27,1%). Per l’anno in corso, quindi, la fattura energetica italiana a 63 miliardi potrebbe segnare un aumento di 9,1 miliardi, con un aumento del 16,9%.

Per quanto riguarda il peso della fattura energetica sul Pil, sempre con riferimento a quella 2010, questo è passato dal 2,8% del 2009 al 3,5% dello scorso anno, contro una media del 2,2% fra il 2000 e il 2004. Al peggioramento della fattura energetica italiana 2010 hanno contribuito un recupero nella nuova crescita dei consumi di energia, aumentati del 2,7%, l’aumento delle quotazioni e l’indebolimento del cambio euro/dollaro (-5,7%).

Il petrolio continua a rappresentare il maggior onere sulla fattura energetica, con un contributo in aumento (dal 48% del 2009 al 52% del 2010) per effetto dell’indebolimento del cambio euro/dollaro. La fattura petrolifera 2011, quella che paghiamo per l’acquisto di greggio, invece, con quotazioni attorno ai valori attuali potrebbe arrivare intorno ai 36 miliardi di dollari (circa 24,8 miliardi di euro). La fattura petrolifera 2010 dell’Italia è stata pari a 28,5 miliardi di euro, 8 miliardi sopra quella 2009.

Fonte: Agenzia Dire