Fotovoltaico e conto energia 4, secondo Limani di Solarworld

Che impatti avrà sul mercato del fotovoltaico italiano il quarto conto energia? Continua il viaggio nell'industria fotovoltaica di Qualenergia.it, che sta interrogando i dirigenti di alcune delle principali aziende italiane sul futuro del settore e del loro business dopo la sua approvazione. Ne parliamo con Fabrizio Limani di Solarworld.

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Come impatterà sul mercato del fotovoltaico italiano il quarto conto energia? Continua il viaggio nell’industria fotovoltaica di Qualenergia.it, che sta interrogando i dirigenti di alcune delle principali aziende italiane sul futuro del settore e del loro business dopo l’approvazione. Trovate tutte le interviste sul nuovo conto energia alle  aziende raccolte, assieme a molti altri contenuti, nel nostro “Speciale quarto conto energia fotovoltaico”.


Oggi abbiamo intervistato Fabrizio Limani, responsabile commerciale per l’Italia di Solarworld


Limani, come andrà il mercato italiano nel 2011?


E’ difficile dirlo. Nell’anno in corso c’è stato uno stravolgimento, dato dallo stop di marzo e dalla successiva pubblicazione di un nuovo conto energia. Un conto energia nel complesso buono, ma che lascia molti punti interrogativi. Io credo che il mercato andrà bene: vedo che stiamo lavorando. Però è difficile avere un’ idea di cosa si riuscirà a fare in Italia quando ancora non si conoscono molti aspetti: ad esempio, non si sa cosa si intende per impianto innovativo (che nel nuovo conto energia ha diritto ad una tariffa più generosa, ndr), come sarà assegnato il premio per impianti con componenti europei e, poi, il registro per i grandi impianti non dà certezza della tariffa cui si ha diritto. Punti che stanno rallentando le decisioni di chi vorrebbe fare gli impianti.


Come incideranno le nuove tariffe sugli investimenti nei diversi tipi ridi impianti?


Il settore dei grandi impianti andrà a svanire, perché perderà di convenienza. Resterà invece quello dei piccoli e medi, che godono di tariffe più alte e sono motivati anche dell’uso della corrente prodotta e non da un puro investimento speculativo. In generale le tariffe potrebbero anche andare bene, anche se la corsa al ribasso è forse troppo veloce: con le riduzioni mensili non si sa di mese in mese cosa succede e questo genera instabilità dei prezzi. In questo periodo non sappiamo più quale sia il giusto prezzo del momento, se si sta comprando bene o se si sta comprando male.


Che impatto avrà sull’industria e sui prezzi la tariffa maggiorata del 10% per gli impianti con almeno il 60% dei componenti fatti in Europa?


Il premio potrà influire sui prezzi perché i produttori extra europei avranno una fortissima spinta a ridurli. Ma credo sia una cosa positiva. Visto che in Cina le aziende ricevono da sempre un forte sostegno pubblico, finalmente qualcuno in Europa ha deciso di sostenere le imprese europee, ha cioè riequilibrato la situazione.


Voi come azienda avete cambiato strategia come conseguenza del nuovo regime incentivante?


In generale non abbiamo cambiato strategia: il mercato italiano resterà molto importante per noi. Anzi, con il premio sui prodotti made in Europe, premeremo ancora di più l’accelaratore, visto che siamo un’azienda europea, che produce in Germania. Appena ci saranno le regole tecniche poi punteremo su prodotti in grado di ricevere i premi per l’integrazione e l’innovazione. Prodotti che abbiamo già ma che in caso adegueremo a seconda di come saranno scritte le regole tecniche.

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