Il 12 e 13 giugno si voterà anche per il referendum sul nucleare? Pare proprio di sì. L’ufficio elettorale della Corte di Cassazione oggi ha stabilito che le modifiche apportate dal governo alle norme sul nucleare non precludono la celebrazione della consultazione popolare.
I giudici hanno accolto l’istanza del Partito Democratico di trasferire i quesiti referendari sul nucleare sulle nuove norme contenute nel d.l. omnibus, diventato legge pochi giorni fa (vedi allegatiin basso).
Dunque si voterà sul nucleare, anche se il quesito dovrà essere modificato: l’eventuale abrogazione riguarderà l’art. 5 commi 1 e 8 del decreto omnibus, il provvedimento che sostituiva le norme oggetto del refrendum e che, nelle intenzioni del governo, avrebbe dovuto annullare la consultazione.
Resterebbe dunque il problema dei tempi tecnici, che potrebbero far slittare la consultazione: milioni di nuove schede elettorali dovranno essere ristampate e gli italiani all’estero, che stanno già votando con le vecchie schede, dovranno votare nuovamente. Se non si facesse a tempo a fare tutto questo entro il 12-13 giugno la consultazione slitterebbe all’anno prossimo.
Ma c’è una buona notizia: “dal Viminale ci sono appena giunte rassicurazioni sul fatto che si farà a tempo a votare il 12 e il 13”, riferisce a Qualenergia.it, Daniele Di Stefano, responsabile comunicazione del Comitato referendario.
In allegato il nuovo quesito.
