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Mentre in Italia ancora non sappiamo se si andrà a votare il referendum per eliminare l’opzione nucleare nel nostro paese, Giappone e Germania stanno voltando pagina.


In Giappone, il Japan Time ha pubblicato un sondaggio da cui risulta che il 62% è contrario alla creazione di nuovi reattori e favorevole alla decisione del governo di chiudere gli impianti che non erano stati toccati dal terremoto a Fukushima.


In Germania la situazione è ancora più chiara. Qui si assiste ad una corsa alla chiusura dei reattori. Le varie forze politiche tedesche indicano una data: il partito dei Verdi parla del 2017, la CSU (Unione Cristiano-Sociale in Baviera), partito alleato di Angela Merkel, parla del 2022, la Siemens decide di uscire dal nucleare e il partito della Merkel, la CDU (Unione Cristiano-Democratica di Germania, in tedesco Christlich Demokratische Union Deutschlands), in un rapporto pubblicato la settimana scorsa dichiara che sarà possibile cambiare radicalmente lo scenario energetico nell’arco di una sola generazione.


Tutti quindi si stanno preparando al post nucleare per rilanciare l’economia delle fonti rinnovabili.


L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia.it, a Ecoradio.