Aziende e conto energia. Intervista a Levati di MxGroup

Cosa pensa l'industria del fotovoltaico italiano del quarto conto energia? Filippo Levati, direttore generale di MxGroup, intervistato da Qualenergia.it, ritiene che il controverso premio 10%, oltre a far rientrare le risorse nei paesi che li erogano sotto varie forme, potrà favorire anche investimenti di lungo periodo.

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Cosa pensa l’industria del fotovoltaico italiano del quarto conto energia? QualEnergia.it pone delle domande ai dirigenti di alcune delle principali aziende che operano in Italia per capire come vedono il futuro del settore e del loro business dopo l’approvazione del nuovo regime incentivante.


Oggi proponiamo una breve intervista a Filippo Levati, direttore generale di MXGroup, azienda italiana che produce e fornisce moduli, strutture di fissaggio e inverter.


Levati, quanto crescerà il mercato italiano del fotovoltaico nel corso del 2011?
E’ molto difficile stimarlo: specie nel mondo del fotovoltaico le previsioni sui numeri sono difficili da indicare. Il cambio repentino di outlook ha generato grandi difficoltà, soprattutto a livello di accesso ai finanziamenti, fondamentali per lo sviluppo degli impianti, ma anche della filiera. Crediamo però che il mercato tornerà a crescere. Ora ci sarà ancora una fase di assestamento legata al passaggio nuovo conto energia, ma superata questa, ci sarà una spinta aiutata da un quadro legislativo che dà sicurezze per almeno 5 anni. Decisamente preferibile rispetto alla crescita a strappo che abbiamo visto in passato. L’Italia continuerà sicuramente a essere un mercato di riferimento a livello mondiale.


Il conto energia contiene diverse novità, quali saranno gli effetti principali?
Il nuovo conto energia favorisce i piccoli impianti su tetto rispetto ai grandi, e alcune tipologie come gli impianti totalmente integrati, quelli con caratteristiche innovative e quelli che sostituiscono coperture in amianto. Ci aspettiamo dunque un aumento di questi tipi di installazioni, che ridaranno al fotovoltaico la sua natura di fonte adatta per la generazione distribuita.


Una delle novità più significative del quarto conto energia è il premio agli impianti realizzati con almeno il 60% di componenti prodotti nell’Unione Europea. Che impatto potrà avere sul settore?
Quella del premio è sicuramente una delle novità più importanti e una delle cose per cui il comitato IFI (Industrie Fotovoltaiche Italiane, di cui Levati è presidente, ndr) si è battuto.  Riconosce il contributo che la filiera italiana ed europea può portare allo sviluppo di questo settore. E’ giusto che gli incentivi tornino ai paesi che li eroghino sotto varie forme, come la creazione di posti di lavoro. Più che ad un aumento della quota di mercato dei prodotti europei e italiani, ritengo che questo premio riuscirà ad attirare investimenti sul lungo termine, che diano cioè la possibilità anche di fare ricerca e sviluppo e di rendersi più competitivi sul mercato globale.


I principali punti critici del nuovo conto energia?
Ci sono molte criticità di tipo operativo: ad esempio il registro per i grandi impianti è sicuramente molto complicato. Anche lo stesso bonus per i prodotti europei richiederà un grosso lavoro per essere applicabile efficacemente. Ci sono insomma ancora diversi aspetti di incertezza legati alle procedure che vanno risolti per favorire la bancabilità dei progetti.


Come ha cambiato strategia la sua azienda in rapporto al nuovo conto energia?
Più che cambiare startegia, l’abbiamo anticipata, noi abbiamo sempre creduto nei principi che animano questo quarto conto energia. Abbiamo sempre puntato sulla qualità, anche estetica, del prodotto e combattuto il fatto che il pannello venisse trattato come una commodity. Alla Solarexpo ad esempio abbiamo presentato un nostro prodotto per l’integrazione edilizia a totale scomparsa e abbiamo lavorato molto sull’innovazione, ad esempio creando prodotti per le pensiline che ricaricano i veicoli elettrici. A livello di diversificazione del prodotto, dunque, non abbiamo cambiato strategia ma l’abbiamo sicuramente accelerata.

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