Ancora ampi margini per ridurre i prezzi del fotovoltaico

Per Vishal Shah, analista di punta del solare a Wall Street, sarà molto probabile raggiungere nei prossimi 3-5 anni un prezzo per watt tra 1,3 e 1,4 dollari. Lo spazio per tagliare ancora i costi lungo tutta la filiera del fotovoltaico è ancora ampio, anche se sappiamo che in meno di 4 anni i prezzi dei sistemi si sono ridotti già del 50%.

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“Ancora ci sono notevoli margini di riduzione dei costi lungo tutta la filiera del fotovoltaico e per i prossimi 3-5 anni ritengo che un prezzo per watt tra 1,3 e 1,4 $/Wp sia fattibile, per poi arrivare alla soglia del dollaro per Watt”. Sono le parole tratte da un’intervista di qualche settimana fa a Vishal Shah, uno degli analisti del solare di maggior rilievo a Wall Street, a capo della Clean Tech Equity Research Team della Barclays Capital, con una notevole esperienza nel comparto dei semiconduttori, avendo lavoro presso la Applied Materials.

Sebbene anche le sue previsioni negli ultimi anni sono state errate per difetto, Vishal Shah si espone per il 2011 e il 2012 e ritiene che la crescita del fotovoltaico sarà tumultuosa: 21 GW per l’anno in corso e un leggero declino, 17 GW, per il 2012, questo perché alcuni governi rivedranno le politiche di incentivazione, una variabile che però è difficile valutare (vedi dati fino al 2010). Per l’esperto ci troviamo in un periodo di transizione, tra la seconda e la terza fase, con una potenzialità di ulteriore riduzione dei costi molto importante, almeno del 40% nei prossimi anni.

Un trend che qualche anno fa nessun poteva immaginare così rapido. Ole Enger, Presidente della REC Group, nel corso dell’Italian PV Summit aveva ad esempio a evidenziato come i prezzi del moduli dal 2008 al 2011 abbiano avuto un declino del 59% e i prezzi dei sistemi (piccola e media taglia) del 50% nello stesso periodo (vedi grafico), un andamento che è stato seguito più o meno nella stessa misura dal taglio dell’incentivazione feed in tariff tedesca, molto meno da quello delle tariffe italiana.

Tuttavia entrambi ritengono prossima la competitività del fotovoltaico. Per Vishal Shah la grid parity è molto vicina in alcuni aree dell’Europa meridionale e addirittura prevede che in Europa l’energia elettrica solare sostituirà quella prodotta con il gas naturale e così, a breve, in diversi paesi sarà più economico prendere elettricità dai propri sistemi fotovoltaici che dalla rete. Mentre in altre parti del mondo la produzione da fotovoltaico prenderà il posto di quella degli impianti alimentati a diesel, fonte molto meno economica e sostenibile.

Come si evolverà il mercato globale nei prossimi cinque anni? Per l’esperto di Wall Street, quello statunitense è destinato a diventare il mercato più dinamico e grande, superando anche quello tedesco, grazie alle detrazioni fiscali del 30% e agli incentivi specifici degli Stati. In Cina e in India, e in Asia in generale, ci sarà la grande capacità produttiva di celle e moduli. Le società europea dovranno dunque ritagliarsi un ruolo nella parte più bassa della filiera. Sul fronte delle tecnologie, Vishal Shah ritiene che il “cristallino” non verrà scavalcato per diversi anni ancora dai film sotttili, proprio alla luce delle potenzialità di riduzione dei costi e dei prezzi di queste tecnologie per così dire tradizionali.

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