Sono ormai circa 30 i dipartimenti francesi alle prese con l’emergenza siccità e gli agricoltori non sono i soli a dover fare i conti con la carenza idrica. Se la penuria d’acqua dovesse proseguire, infatti, 44 dei 59 reattori nucleari  francesi potrebbero essere costretti a interrompere la loro attività in via precauzionale, costringendo la Francia a razionare anche l’energia.


Secondo l’osservatorio nucleare l’acqua necessaria al funzionamento delle centrali è in 22 casi già oggi appena sufficiente, anche perché le norme nazionali impongono all’Ente di Stato per l’Elettricità di rispettare standard che impediscano alterazioni degli ecosistemi fluviali. Sulla Loira, ad esempio, quando la portata scende sotto i 60 metri cubi al secondo in caso di alte temperature, i quattro impianti, che attingono dal fiume tra i 3 e i 10 metri cubi al secondo devono diminuire i loro prelievi per mantenere un livello d’acqua accettabile.


“E’ una situazione che purtroppo fa aumentare il rischio di incidente – sottolinea Stephane Lhomme, candidato ambientalista nel 2012 e presidente dell’Osservatorio nucleare – quando si ferma un reattore bisogna comunque proseguire l’attività di raffreddamento e dunque l’acqua è indispensabile”.