Anticipare i tempi: il riciclo dei moduli fotovoltaici

  • 16 Maggio 2011

Con l'esplosione mondiale del fotovoltaico, tra qualche anno si potranno avere alcuni milioni di tonnellate di rifiuti. Le iniziative di raccolta e di riciclaggio di molti materiali che costituiscono i moduli però cercano di risolvere i futuri problemi. Molte aziende sono già pronte. L’esempio di First Solar.

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La rapida crescita del settore della produzione di energia solare risolve diverse questioni ambientali ma, teoricamente, ne solleva altre. Come parte del proprio impegno in termini di pratiche aziendali sostenibili, First Solar ha deciso di definire, in modo proattivo, un programma prefinanziato per la raccolta e il riciclaggio dei moduli …


… Pur constatando l’assenza di emissioni nel corso delle normali operazioni di funzionamento, gli impatti del fotovoltaico nelle fasi di approvvigionamento delle materie prime, produzione e fine del ciclo di vita non possono essere tralasciati.


Le numerose normative sui rifiuti introdotte in Europa negli ultimi anni esprimono un messaggio molto chiaro: «il produttore deve pagare» per i prodotti che immette sul mercato. Un’alternativa ragionevole a queste normative si trova spesso nell’adozione di misure volontarie di recupero e riutilizzo dei rifiuti alla fine del ciclo di vita dei prodotti.


Con 40.000 MW di installazioni fotovoltaiche in tutto il mondo a fine 2010 e con una previsione di circa 100 t/MW, si arriverà, con il tempo, a produrre almeno 4 milioni di tonnellate di rifiuti. Promuovere il riciclaggio non costituisce solo un beneficio per l’ambiente, ma rappresenta anche la possibilità di ridurre il volume complessivo di rifiuti e, al tempo stesso, la quantità di energia richiesta per la raccolta di materie prime. Tutto ciò comporta, pertanto, una riduzione significativa in termini di costi e impatto ambientale complessivi legati alla fase di produzione dei moduli fotovoltaici. Iniziative di raccolta e riciclaggio volontarie e finanziate dal produttore determinano, inoltre, un maggiore sostegno all’industria fotovoltaica da parte dell’opinione pubblica.


Esaminando la composizione dei moduli fotovoltaici a film sottile si scopre che il materiale più usato è il vetro. Prendendo in considerazione altre tecnologie, altri materiali pregiati o rari includono celle di silicio e semiconduttori. Come parte dell’impegno dimostrato dall’azienda in termini di eccellenza ambientale e responsabilità prolungata del produttore, First Solar ha promosso volontariamente un programma prefinanziato per la raccolta e il riciclaggio dei moduli, diventato parte fondante della declinazione dei valori dell’azienda.


Chiunque sia in possesso di moduli First Solar può richiederne la raccolta e il riciclaggio in qualsiasi momento, a costo zero, semplicemente facendo riferimento alle informazioni di contatto riportate sul retro di ciascun modulo. La società fornisce i materiali di imballaggio necessari e si occupa dei servizi di trasporto e riciclaggio a titolo assolutamente gratuito, lasciando al proprietario la sola responsabilità dello smontaggio del sistema. Al momento della vendita di ciascun modulo, First Solar accantona i fondi necessari a coprire i costi futuri di raccolta e riciclaggio, assegnando la custodia e la gestione di tali fondi a un organismo esterno, in base a un accordo fiduciario, in modo da garantirne la disponibilità quando necessario. Inoltre i fondi sono protetti da qualsiasi uso che non sia identificabile con il pagamento dei servizi di raccolta e riciclaggio.


Le infrastrutture di riciclaggio sono attualmente operative su scala commerciale in ogni impianto produttivo di First Solar, dislocati in tutto il mondo. Il processo di recupero promosso da First Solar, che punta a recuperare oltre il 90% in massa di materiali, consiste essenzialmente in una combinazione di tecniche di frantumazione e processi di natura chimica. Un processo meccanico a secco sgretola i moduli in piccoli pezzi, assicurando la rottura della giunzione in laminato. Quindi, nella fase successiva, l’acido ossidante consente di separare le pellicole dei semiconduttori dai pezzi in vetro. Il liquido a forte contenuto metallico viene trattato utilizzando la tecnologia idrometallurgica e il materiale semiconduttore grezzo che ne deriva è ulteriormente lavorato da terzi per essere utilizzato nella produzione di nuovi moduli. Il vetro, ovvero il materiale di maggiore impiego, viene risciacquato e imballato per poter essere riutilizzato anch’esso nella fabbricazione di nuovi prodotti.


Un’organizzazione indipendente esamina periodicamente il programma, struttura finanziaria compresa, al fine di assicurare che lo stesso persegua gli obiettivi sui quali si basa ed evidenzi un suo costante miglioramento.


Fortunatamente anche il resto dell’industria solare si è resa conto che la generazione di elettricità “verde” rappresenta solo una parte del proprio lavoro. L’impegno rispetto alla questione dei rifiuti del settore fotovoltaico ha portato infatti alla creazione di PV CYCLE, un’associazione di settore avente l’obiettivo di definire un programma ad adesione volontaria applicabile a livello industriale (e volontario) di raccolta e riciclaggio, con un tasso di riciclaggio complessivo dell’85% (Qualenergia.it, PV Cycle, il ciclo del solare).


Riciclando i moduli che hanno concluso il proprio ciclo di vita, le industrie del settore infatti favoriscono l’uso sostenibile della tecnologia fotovoltaica, incrementando la capacità del fotovoltaico di rispondere alla domanda energetica garantendo al contempo il pieno rispetto dell’ambiente.


Alessandro Coppola (First Solar)


L’articolo (leggermente sintetizzato) è stato pubblicato sulla rivista bimestrale QualEnergia (n.2/2011) con il titolo “Riciclare il Sole”

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