La scarsa unità del mondo associativo fotovoltaico

Le rinnovabili e, in particolare, il fotovoltaico, stanno crescendo notevolmente e dovranno avere un ruolo centrale nel futuro scenario energetico nazionale. Per questo in Italia si richiede un buon quadro normativo, ma anche una rappresentanza coesa e unitaria del settore industriale. Gianni Silvestrini a Ecoradio.

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Ascolta audio (mp3 – durata 2’08’’) 


Una riflessione dalla fiera Solarexpo di Verona, dove si sta facendo il punto dell’attuale situazione delle rinnovabili e, in particolare, del fotovoltaico. Un dato per tutti dice qual è il subbuglio nel settore: sono 131mila MW di domande per il fotovoltaico e ovviamente non tutte verranno realizzate, ma in termini di potenza rappresenterebbero il 50% in più rispetto a quella termoelettrica installata in Italia con le centrali convenzionali.


Stiamo in una fase di profondo mutamento del sistema energetico e ci troviamo anche nei giorni in cui si definiranno le nuove regole e le nuove tariffe del conto energia che consentiranno di raggiungere importanti numeri senza gravare troppo sulla bolletta.


Nel frattempo la Germania ha presentato i suoi dati: una roadmap al 2020 che prevede che il paese installi dai 50 ai 70mila MW fotovoltaici.
Tenendo conto che il vecchio obiettivo italiano al 2020 era di 8mila MW (si tratta di un numero che verrà raggiunto quest’anno o al massimo all’inizio del prossimo), possiamo dire oggi che siamo di fronte ad una tecnologia che è letteralmente esplosa.


Una riflessione riguarda il mondo associativo. In Germania esiste un’unica associazione del fotovoltaico, che tratta con un governo, negoziando la posizione di forza: questo ha consentito di definire un percorso comune, ad esempio, nella riduzione degli incentivi.


Questo non sta avvenendo in Italia, dove ci sono ben quattro associazioni di categoria e questo indebolisce il fronte del solare. È per questo che sarà importante fare uno sforzo per arrivare a una rappresentanza unitaria e riuscire a governare un percorso che consenta soprattutto al fotovoltaico di giocare un ruolo centrale nello scenario energetico del paese.


(Qui si può ascoltare l’audio dell’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.)

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