Il terzo conto energia prorogato al 31 agosto

Probabile la proroga del terzo conto energia fino al termine del secondo quadrimestre. Dal 1° settembre entrerà in vigore il quarto. Poche possibilità per un taglio più morbido delle tariffe. Innalzata la taglia dei 'piccoli impianti' su tetto fino a 1 MW e accolta la proposta di un premio fisso per sostituzione amianto. Domani la firma?

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Tra le novità che emergono dall’incontro tra le posizioni delle Regioni e del Governo sul nuovo conto energia fotovoltaico c’è quella che riguarda la probabile proroga del terzo conto energia fino al termine del secondo quadrimestre (31 agosto), con le tariffe definite dal decreto ministeriale del 6 agosto 2010. Un compromesso sulla fase transitoria, dopo il decreto Romani del 3 marzo scorso, che le Regioni avrebbero voluto portare almeno fino al 31 dicembre e che stamani ha portato i presidenti delle Regioni ad esprimere il loro parere negativo nei confronti della bozza di decreto sul fotovoltaico.


“Con questo decreto – ha spiegato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani – innanzitutto non si risolve il problema dei diritti acquisiti e inoltre riteniamo che la riduzione degli incentivi sia troppo brusca”. A quanto sembra però la rimodulazione della riduzione degli incentivi non sarà accolta e avremo probabilmente nuove tariffe dal 1° settembre 2011 quantitativamente sulla falsa riga di quanto stabilito nella bozza del decreto.


Secondo quanto detto da Errani è invece positiva l’intesa con il governo in merito alla valorizzazione degli investimenti per gli impianti realizzati sui tetti che probabilmente porteranno ad allargare la definizione di ‘piccoli impianti’ per gli impianti su edifici oltre la taglia dei 200 kW di potenza nominale: si parla infatti di 1 MW di potenza su edifici. Per Errani è soddisfacente anche quanto concordato sulle aree cosiddette già impegnate ai fini della salvaguardia del territorio.
Il Governo ha inoltre accolto la proposta delle Regioni e di molte associazioni di categoria di definire un premio fisso per il kWh prodotto da impianti fotovoltaici (tra 4 e 5 centesimi di euro) che vanno a sostituire le coperture in amianto, al posto del premio valutato nel 10% della tariffa incentivante. Vedremo a breve in termini concreti quali saranno i contenuti del decreto su tutti questi aspetti.


Per Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico, “il bicchiere è mezzo pieno, perché abbiamo fatto ulteriori passi avanti, ma vogliamo portare avanti il decreto”. “Avremo molti altri decreti da fare sulle rinnovabili, quindi ci saranno occasioni per correggere le norme in corso d’opera e ritrovare la condivisione piena delle regioni”, ha detto il sottosegretario. Anche i governatori delle Regioni si sono resi disponibili per ulteriori modifiche su questo e gli altri decreti, ma sono consapevoli che è necessaria la loro rapida entrata in vigore. Saglia peraltro ritiene che già domani arriverà la firma dei ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico. Con questo provvedimento, dice Saglia, “tuteliamo le imprese e raddoppiamo gli incentivi rispetto a quello che volevamo all’inizio. Le imprese giudicheranno la riduzione ma potranno concludere gli investimenti in programma”. “Insomma – conclude – guadagneranno un po’ di meno, ma è giusto così”.


“Le Regioni, a  prescindere dal colore politico – ha dichiarato Francesco Ferrante del Pd – hanno indicato i correttivi indispensabili affinché non si affossi un settore fingendo di volerlo sostenere, e dunque la proposta del sottosegretario Saglia di modificare, anche radicalmente, il decreto ministeriale sul fotovoltaico è condivisibile solo se ciò avviene aderendo alle indicazioni delle Regioni”. “Il Governo – dice Ferrante – non può tirarsi indietro, deve fare proprie le osservazioni delle Regioni, se non vuole essere il killer di un settore che ha solo bisogno di regole certe e sicurezza per crescere e creare occupazione”.


Seguiranno aggiornamenti 

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