Per le associazioni rischio di blocco del settore con il quarto conto energia

  • 20 Aprile 2011

Mandano una lettera al presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani per un riesame del decreto che ha forti criticità su molti aspetti. In particolare c’èil pericolo di speculazioni e incremento della burocrazia

ADV
image_pdfimage_print

Non vengono tutelati i diritti acquisiti, rischio di blocco del settore con stop dei finanziamenti, niente tutela da incertezze e ritardi, meccanismi da semplificare.
Questo il ‘cahier de doleances’ contenuto nella lettera congiunta (pdf) inviata al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, dalle associazioni del fotovoltaico (Assosolare, Aper, Asso Energie Future, Gifi – Gruppo imprese fotovoltaiche italiane aderente a Confindustria, insieme a Rives – Rete imprese venete del solare) che intravedono nella bozza del decreto del quarto Conto Energia, sottoposta oggi al tavolo tecnico della Conferenza Stato-Regioni, “forti criticità per il futuro del mercato”.


Le associazioni lamentano in particolare l’assenza di qualsiasi meccanismo di tutela dei diritti acquisiti mentre per quel che riguarda il regime transitorio 2011-12 segnalano l’introduzione di meccanismi che comporteranno il blocco del settore per la non finanziabilità degli impianti. In particolare a causa dell’introduzione di limiti annui rigidi e di un Registro preventivo che determineranno speculazioni, incertezze ed extra costi dovuti anche all’incremento della burocrazia.


Le associazioni del fotovoltaico segnalano poi l’assegnazione della tariffa incentivante in base all’entrata in esercizio degli impianti e non in base alla fine lavori certificata con conseguenti incertezza e ritardi legati ai tempi di connessione e l’eccessiva riduzione delle tariffe nel periodo transitorio 2011-12, con particolare riferimento ad impianti sopra al MW, così come il meccanismo di riduzione delle tariffe dal 2013 al superamento delle soglie semestrali complesso e da semplificare.


In definitiva le associazioni chiedono alla Conferenza Stato-Regioni un significativo riesame dello stesso.

ADV
×