Quarto conto energia e decreto rinnovabili, le proposte delle associazioni

  • 6 Aprile 2011

“Abolire gli effetti retroattivi per tutelare gli investimenti e i progetti già avviati, non intaccando la prospettiva di crescita del settore delle rinnovabili e di una filiera industriale nazionale. Ma senza rinunciare a garantire la sostenibilità finanziaria e il contenimento della spesa per incentivi entro una soglia prevedibile”. Le osservazioni inviate da Aper, Asso Energie Future e ISES ITALIA ai Ministeri

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“Abolire gli effetti retroattivi per tutelare gli investimenti e i progetti già avviati, non intaccando la prospettiva di crescita del settore delle rinnovabili e di una filiera industriale nazionale. Ma senza rinunciare a garantire la sostenibilità finanziaria e il contenimento della spesa per incentivi entro una soglia prevedibile”. E’ questo l’obiettivo delle osservazioni inviate  da Aper,  Asso Energie Future e ISES ITALIA al Ministero per lo Sviluppo economico e al Ministero dell’ Ambiente in vista delle nuove regole per l’incentivazione delle fonti rinnovabili (vedi allegato in basso).


Le tre associazioni chiedono la “fissazione immediata dei futuri valori di incentivazione per gli impianti (gran parte dei quali già in esercizio) che migreranno dal sistema dei Certificati Verdi a quello dell’incentivazione amministrata a partire dal 2016”. E poi “la definizione di un nuovo meccanismo di incentivazione per il fotovoltaico, mediante il quale sia anche possibile tutelare le iniziative già avviate sulla base del III Conto Energia Fotovoltaico”. Stabilità e certezza nella transizione dal sistema dei certificati verdi al nuovo sistema di incentivazione. Le associazioni chiedono che il valore dell’incentivo a partire dal 2016 venga fissato tra 83 e 87 €/MWh (livello medio del valore di ritiro dei certificati verdi rilasciati per le produzioni negli anni dal 2011 al 2015).


Per il fotovoltaico ritengono necessario confermare per il 2011 le tariffe del terzo conto energia, per tutti gli impianti in possesso di titolo abilitativo idoneo alla data di entrata in vigore del d.lgs n. 28/2011, e che raggiungano la “fine lavori certificata” entro il 31/12/2011. Per tutti gli altri impianti, si dovrà fissare un sistema incentivante che non preveda alcun cap (annuale o cumulato) per tipologia o per taglia, e che confermi il meccanismo di feed‐in premium. Le associazioni chiedono che gli incentivi vengano assegnati a valle della dichiarazione di “fine lavori certificata”, e che venga previsto dal 1° giugno 2011 un decremento delle tariffe del 10% rispetto a quelle previste dal DM 6 agosto 2010 per il secondo quadrimestre 2011.


Per gli adeguamenti successivi si dovrà procedere in base a scaglioni di potenza di 1 GW, al raggiungimento dei quali le tariffe saranno decurtate di un ulteriore 6% a valle di un periodo di grace period di 90 giorni. Sarà necessario continuare a tenere differenziate le tariffe per impianti su coperture e a terra (privilegiando le coperture), mantenere l’attuale differenziazione per taglie di potenza (privilegiando i piccoli impianti) e il premio per rimozione amianto. Infine, il Gse dovrà aggiornare e rendere pubblico con cadenza almeno bisettimanale un registro degli impianti per cui è stata raggiunta la “fine lavori certificata”.


Quanto all’utilizzo dei terreni agricoli per l’installazione di impianti fotovoltaici, secondo Aper, Asso Energie Future e ISES ITALIA serve un riallineamento a quanto espresso nel parere della X Commissione del Senato. “Queste misure ‐ affermano le associazioni nel documento congiunto con le loro osservazioni al decreto in elaborazione ‐ garantiscono una ragionevole aspettativa di contenimento dell’onere per l’incentivazione in linea con le attese recentemente espresse”, e permettono “di mantenere i meccanismi fondanti del sistema del ‘conto energia’ senza dover introdurre meccanismi di graduatorie e registri di difficile definizione, attuazione e verifica”.

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