Troppa radioattività. Pericolo Chernobyl in Giappone?

CATEGORIE:

I gravissimi danni in 3 reattori di Fukushima e la radioattività nell'acqua e nell'aria sempre più elevata fanno pensare che l'incidente sia prossimo a un livello "Chernobyl". E' ormai certo che le barre di combustibile siano danneggiate. Oggi è l'anniversario dell'incidente di Three Mile Island: alcune immagini dell'interno del reattore.

ADV
image_pdfimage_print

I livelli di radioattività a Fukushima sono in queste ultime ore incredibilmente elevati. Solo poche ore fa la Nuclear and Industrial Safety Agency ha dichiarato che l’acqua raccolta dalla turbina del reattore n.2 conteneva una radioattività superiore al normale pari a 10 milioni di volte, anche se la Tepco, la società che gestisce l’impianto, ora parla di 100mila volte. Qui si teme che ci sia una fessurazione del vessel del reattore, cioè il contenitore in acciaio del nocciolo. Un portavoce dell’agenzia ha riferito che la concentrazione di iodio 134 presente nell’acqua era di 2,9 miliardi di becquerels per centimetro cubo; inoltre, è stata riscontrata una radiazione di oltre 1000 millisieverts per ora sulla superficie dell’acqua. Ricordiamo che per una persona il livello di radiazioni accettabile che può assorbire in un anno è di 1 millisievert (20 per gli operatori della centrale).


Lo iodio 134 ha una vita molto più breve dello iodio 131 che è stato riscontrato nell’aria e nel mare intorno alla centrale. Tuttavia le concentrazioni di iodio 134 risultano molte più elevate nelle vasche, tanto da far credere alla stessa agenzia che ci sia una perdita di acqua dal reattore 3. Molto elevati anche i livelli di Cesio 137 che ha tempi di dimezzamento della radioattività di 30 anni. Dal sito dello Japan Atomic Industrial Forum (JAIF) l’ultimo report (pdf) sullo stato dei reattori di Fukushima (28 marzo, ore 20 locali).


I diversi elementi radioattivi prodottisi dalla fissione del combustibile presenti nell’acqua di mare antistante le centrali farebbe presumere che i danni alle barre stiano continuando e che quindi vi sia stata una parziale fusione del nocciolo nei tre reattori in funzione al momento del disastro. Una eventualità che è stata segnalata sul nostro portale fin dalle prime ore successive allo tsunami.


La Tepco ritiene che questa acqua contaminata provenga dalle tubazioni rotte che sono connesse al reattore, acqua che è stata poi scaricata in mare. Quindi la Tepco presume che l’elevata radioattività non sia emessa in atmosfera ma soprattutto trasferita nell’acqua. In mare, dicono, dovrebbe diluirsi fin dalle prossime settimane. Nell’acqua di mare sono stati registrati però valori molto alti di radioattività da iodio 131, anche se con una continua oscillazione: sabato erano superiori di 1.850 volte il limite legale.


Questo quadro confuso e parzialmente oscuro, farebbe ritenere a molti osservatori che i danni ai reattori siano molto più seri di quanto affermato dalla Tepco. Uno studio (pdf) commissionato da Greenpeace Germania al Dr. Helmut Hirsch, esperto di sicurezza nucleare, rivela che già dal 23 marzo 2011 l’incidente alla centrale di Fukushima in Giappone aveva rilasciato abbastanza radioattività da essere classificato di livello 7, secondo la International Nuclear Event Scale (INES). Un livello raggiunto finora solo dall’’incidente a Cernobyl del 1986.


E’ dunque quasi certo che i 3 reattori di Fukushima in funzione al momento del sisma (1, 2 e 3) abbiano subito danni simili a quello verificatosi nel reattore di Three Mile Island proprio 32 anni fa, il 28 marzo 1979, e classificato 5 nella scala INES, ma con un rilascio maggiore di radiazioni. La presenza a Fukushima nell’ambiente esterno e nell’acqua di livelli di radioattività così levati rappresenta infatti un riscontro evidente che le barre di combustibile nucleare siano danneggiate e che stiano rilasciando parte del loro contenuto di materiale e scorie altamente radioattive.


A questo proposito l’ingegner Alex Sorokin ci segnala alcune immagini, poco conosciute, relative all’incidente di 32 anni fa, dove si verificò una fusione parziale delle barre di combustibile nucleare, probabilmente avvenuta in pochissime ore (forse 4). Queste fotografie sono state scatttate all’interno del reattore tramite fotocamere telecomandate quattro anni dopo l’incidente. A sinistra una foto dell’interno del reattore di Three Mile Island  ; qui altre immagini: Immagine 1Immagine 2Immagine 3 (fonti: Wikipedia; Smithsonian – National Museum of American History).


Va ricordato che poco dopo l’incidente venne pubblicato un report, “The Accident at Three Mile Island“, elaborato dalla Commissione di inchiesta nominata dal presidente Carte che rimase segreto per oltre 25 anni e che solo di recente è stato declassato e reso pubblico.

ADV
×