La Grecia, nuova promessa del fotovoltaico

Con ottima insolazione e incentivi generosi la Grecia promette bene sul fotovoltaico, soprattutto dopo le semplificazioni amministrative e le regole più permissive introdotte nel 2010. Per l'anno in corso si attendono installazioni per 300 megawatt che porteranno l'installato a 500 MW dai 55 del 2009.

ADV
image_pdfimage_print

Sole intenso, incentivi generosi e regole più semplici. Sarà la Grecia la nuova terra promessa del fotovoltaico europeo? Dopo i tagli degli incentivi in mercati come il nostro, quello tedesco, spagnolo, francese e britannico, il mercato ellenico attira sempre di più l’attenzione degli investitori. Per il 2011, dicono i dati dell’associazione nazionale delle aziende del settore, HELAPCO, si prevedono nuove installazioni per 300 MW, che porteranno l’installato totale a 500 MW. Non male se si pensa che solo 2 anni fa, nel 2009, la potenza fotovoltaica in Grecia non arrivava a 55 MW.


La Grecia sta infatti attraendo molti investimenti nel fotovoltaico . Le richieste di autorizzazioni ricevute dall’anno scorso arrivano a 9,5 GW di cui circa 5,2 costituiti da 30mila piccoli impianti e il restante da circa 1.700 di grande taglia. Una cifra tale che se tutte le richieste fossero autorizzate e realizzate porterebbe a superare di oltre quattro volte l’obiettivo – piuttosto modesto – che il paese si è dato per il 2020: 2,2 GW di fotovoltaico. A fine 2009  il governo di Atene aveva approvato progetti per 393 MW che si sono concretizzati in 145 MW realmente installati, facendo arrivare il paese a circa 200 MW in totale. Nel 2010 ne ha invece approvati per 1.793 MW e la previsione è appunto che se ne installeranno almeno 300 MW.


Ad attrarre, come detto, l’ottima irradiazione solare associata a incentivi molto generosi (vedi tabella): in media 400 euro a megawattora calcola Bloomberg New Energy Finance. Secondo la società di consulenza a “salvare” Atene finora da un boom paragonabile a quello italiano o ceco sono state le procedure autorizzative lente. Stando alle associazioni di categoria del settore ci sono progetti ancora bloccati per le procedure burocratiche addirittura dal 2006, l’anno in cui la Grecia è partita con le tariffe feed-in per il fotovoltaico. Con le innovazioni legislative introdotte a metà 2010 (legge 3851/2010), il problema promette di essere in parte risolto.



Da allora infatti sono stati sbloccate le procedure di registrazione per gli impianti più grandi, mentre altre semplificazioni sono state introdotte per quelli sotto al megawatt di potenza (non viene più richiesta “l’autorizzazione alla produzione di energia elettrica”). Per gli impianti su tetto di qualsiasi taglia non serve più alcuna valutazione di impatto ambientale, mentre per quelli sotto ai 10 kW, spiegano da HELAPCO,  il processo autorizzativo “si limita ad una visita all’ufficio della locale compagnia elettrica”. Altre ancora le limitazioni rimosse: nel residenziale ora si possono installare impianti su tutto il territorio nazionale, mentre prima ad esempio le isole con reti autonome erano escluse; sono permesse anche applicazioni prima non previste (facciate, pensiline, ecc.) e si può installare, con alcune limitazioni, anche su edifici storici e su terreni agricoli.


A tutto ciò si aggiunga che il sistema bancario greco pare ben disposto a scommettere sul fotovoltaico: “praticamente ogni banca in Grecia offre finanziamenti al 100% per installazioni fotovoltaiche nel residenziale”, spiegano dall’associazione di categoria. Insomma, il paese fa ben sperare che il sole mediterraneo non vada sprecato.

ADV
×