Nucleare, il Consiglio dei Ministri decide lo stop di un anno

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Nel CdM appena terminato si è deciso per una moratoria di un anno sul programma nucleare. Ancora non è chiaro in che termini verrà stabilito lo stop. Una brusca frenata dettata dalla paura che l'effetto Fukushima porti al successo del referendum, in cui si voterà anche sul legittimo impedimento?

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Uno stop di un anno sul nucleare: il Consiglio dei Ministri di oggi, terminato poco fa, stando alle prime agenzie, ha deciso per una moratoria di un anno sul programma nucleare. Insomma, come si era intuito dalle dichiarazioni dei giorni scorsi, l’effetto Fukushima ha colpito duramente i piani atomici governativi, anche se ancora non è chiaro  in che termini verrà stabilito lo stop.


Verosimilmente si fermerà l’iter per la localizzazione la realizzazione delle nuove centrali, anche se  è stato approvato oggi il decreto sulla localizzazione dei siti, corretto dopoi richiami della Consulta e dove il parere delle Regioni resta “non vincolante” (vedi in allegato il testo entrato in Cdm). Si proseguirà invece molto probabilmente con la parte di normativa che riguarda la realizzazione del deposito dei rifiuti nucleari – non solo le scorie delle centrali ma anche gli scarti del medicale radioattivo –  visto che l’Unione Europea impone che entro il 2015 ogni Stato membro li gestisca sul proprio territorio.


A dettare la linea della moratoria – secondo varie voci – sarebbe stato Berlusconi in persona, preoccupato dai sondaggi, che vedono quasi il 70% degli italiani contrari al nucleare. La paura sarebbe quella che il referendum all’orizzonte, in cui si voterà anche su acqua e (soprattutto) legittimo impedimento, raggiunga il quorum sull’onda della crescente avversione al ritorno all’atomo. 


“Solo un escamotage per prendere tempo e passare indenni le elezioni amministrative e il referendum”, concorda Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente e aggiunge: “siamo convinti che gli elettori non si faranno prendere in giro, non c’è bisogno di nessuna pausa di riflessione sul nucleare perché i suoi danni e la sua pericolosità sono purtroppo sotto gli occhi di tutti”.


“Comunque vada sarà un pasticcio, ma anche il funerale del nucleare – commenta il senatore del Pd Francesco Ferrante –  impensabile che tra un anno, quando tutto il mondo avrà fatto un passo indietro sull’energia atomica l’Italia decida di andare avanti in perfetta solitudine”. 


Dura anche la reazione dell’Idv, forza promotrice del referendum. “La decisione del governo di adottare un decreto con una moratoria di un anno sulla opzione nucleare – dichiara il senatore Luigi Li Gotti – è in netta contraddizione con la volontà di approvare subito il testo per la disciplina della localizzazione, la realizzazione e l’esercizio delle centrali nucleari, tra cui la norma che prevede il parere non vincolante delle Regioni. Il governo si rimangia le cose dette in questi giorni, ossia che mai verrà realizzata una centrale nucleare ove la Regione interessata sia contraria. Si scrive ‘moratorià ma si legge ‘truffa ai danni degli italiani’– denuncia Li Gotti – un governo bugiardo si è già scordato di aver affermato che nessuna centrale nucleare verrà realizzata se le regioni interessate saranno contrarie. Allora a cosa serve la moratoria? A far passare il momento delle elezioni amministrative, così come candidamente ammesso dal ministro Prestigiacomo (in un dialogo rubato dall’agenzia Dire nei giorni scorsi, ndr) e sperando che il referendum non raggiunga il quorum?”.


Critico anche il giudizio del Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’. “Governo senza pudore – denunciano i responsabili – Questa moratoria è solo una presa in giro. Vogliono chiudere la bocca agli italiani perché sanno che dalle urne del referendum verrà fuori una sonora bocciatura del loro folle progetto nucleare”.

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