L’organizzazione delle aziende tedesche delle energie rinnovabili, la Bundesverband Erneuerbare Energie (BEE), sostiene che per il Paese non sarebbe difficile una definitiva uscita dal nucleare, resa ancora più urgente dai rischi evidenziati dalla tragedia che si sta consumando in Giappone a causa della situazione fuori controllo alla centrale di Fukushima.
Le fonti pulite, infatti, secondo la BEE potrebbero fornire alla Germania fino al 47% della domanda energetica al 2020. “La Germania può bloccare il nucleare in modo rapido – ha sottolineato Dietmar Schuetz, presidente della Bee – senza diventare dipendente dalle importazioni di energia elettrica estera”.
L’anno scorso, le fonti rinnovabili hanno fornito il 17% della produzione elettrica tedesca pari a 585 miliardi di chilowattora, mentre la generazione nucleare rappresenta il 23%. “Se il governo federale intende realmente promuovere uno sviluppo accelerato delle fonti energetiche rinnovabili – continua Schuetz – allora deve bloccare le centrali nucleari in modo permanente e non solo per tre mesi come ha fatto Angela Merkel. L’atomo non è una soluzione-ponte, ma un serio ostacolo alla necessaria ristrutturazione del nostro sistema energetico”.