Decreto Romani e futuro del fotovoltaico

Il decreto legislativo di recepimento della Direttiva dopo la firma di Napolitano ha fatto aumentare l’agitazione tra gli operatori. Ci si attende a breve un nuovo decreto sul conto energia. Nel provvedimento c’è comunque una parte interessante dedicata alle rinnovabili termiche. Gianni Silvestrini a Ecoradio.

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Ascolta audio (mp3 – durata: 3 minuti)


Il Presidente Napolitano ha firmato il decreto legislativo di recepimento della Direttiva europea 28/2009 sulle rinnovabili. L’agitazione è sempre altissima e stanno aumentando le proteste anche all’interno di Confindustria.


Intanto dal Gse arrivano le prime valutazioni e dati da cui emerge che, grazie agli incentivi del primo e del secondo conto energia, entreranno in funzione 200mila impianti per circa 6.800 MW. Quest’ultimo sarà il dato a consuntivo a fine giugno ed è la previsione da cui attualmente si parte per analizzare lo sviluppo del settore.


Riguardo al decreto è preoccupante l’incertezza che sta provocando un blocco dei finanziamenti da parte delle banche. Il fatto grave sta nell’aver cambiato le regole in corsa e su questo punto è preoccupata anche la Commissione europea.


Il Ministro dello Sviluppo Economico intanto sta già lavorando al nuovo decreto che dovrebbe uscire alla fine di aprile e probabilmente, almeno questo è il nostro auspicio, alla fine di marzo sarà pronta la bozza di decreti che successivamente andrà al Parlamento e alla Conferenza delle Regioni (ci vorranno circa 20 giorni prima di conoscere i nuovi incentivi che entreranno in vigore da giugno di quest’anno).


Giovedì 10 marzo a Roma il Kyoto Club organizza il convegno “Governare la crescita del fotovoltaico. Normative e incentivi” (ndr, Kyoto Club e Qualenergia.it presenteranno tutta la documentazione, anche video del workshop entro venerdì 11) a cui parteciperanno anche il direttore generale DGERM del Ministero dello sviluppo economico, Sara Romano, e il direttore esecutivo del Gse, Gerardo Montanino. Il convegno sarà un importante momento di confronto che aiuterà a comprendere quale sarà l’atteggiamento sul futuro del fotovoltaico.


Siamo sempre stati convinti che gli incentivi fossero troppo elevati e che fosse necessaria una loro riduzione, ma questa a nostro parere deve essere una decisione consensuale e di concerto con le associazioni di categoria, così come è avvenuto in Germania. Solo in questo modo è possibile consentire uno sviluppo del settore del fotovoltaico anche nei prossimi anni, senza che ci sia un andamento “stop and go”.


Sul decreto rinnovabili, molta attenzione è stata data al fotovoltaico e all’eolico, sulla parte elettrica. È importante sottolineare, comunque, che il decreto contiene una interessante parte dedicata alle rinnovabili termiche e all’efficienza energetica. Su questi punti si potrebbero aprire interessanti prospettive di incentivazione: ci si aspetta che il Governo emetta con rapidità decreti che consentano di facilitare lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel settore termico e di interventi per l’efficienza energetica.


L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.

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