Europa 2020: obiettivo efficienza, occasione sprecata

Il summit dei Ministri dell’Energia europei ha confermato che l’obiettivo 2020 sull’efficienza energetica resterà non vincolante. In teoria si dovrebbero tagliare i consumi di energia finali del 20% al 2020, ma senza un target obbligatorio invece si ridurranno gli sprechi solo del 9-11%.

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L’efficienza energetica è il pilastro fondamentale di ogni strategia di de-carbonizzazione e di miglioramento della sicurezza energetica, insieme allo sviluppo delle rinnovabili. Inoltre le misure di efficientamento sono anche quelle economicamente più vantaggiose. Eppure l’Europa sta sfruttando poco questo “giacimento di energia” e, tra i tre obiettivi che si è data per il 2020, quello sulla riduzione dei consumi resta l’unico non vincolante.


Come sappiamo l’Unione Europea si è posta l’obiettivo per la fine del decennio di tagliare le emissioni del 20% rispetto ai livelli del 1990, di coprire con le rinnovabili il 20% dei consumi finali di energia e di ridurre gli stessi del 20% rispetto alle previsoni business as usual. Gli impegni su rinnovabili ed emissioni sono legalmente vincolanti e prevedono sanzioni, quello per l’efficienza invece non è obbligatorio.


Anche lunedì, nel summit dei Ministri dell’Energia europei, si è bocciata la proposta di rendere l’obiettivo sulla riduzione dei consumi, vincolante: come si legge dal documento uscito dal summit (vedi allegato), resta solo “indicativo.” La fissazione di target addizionali per l’efficienza, si legge, non è al momento giustificata e solo nel 2013 saranno considerate, se necessario, eventuali revisioni.


Un’occasione sprecata. Come emerge da una bozza del piano europeo per l’efficienza energetica (ancora da pubblicare, ma visionata da EUobserver e da Friends Of The Earth) se l’obiettivo sull’efficienza fosse vincolante e rispettato, al 2020 le emissioni di CO2 si potrebbero ridurre senza ulteriori misure del 25% anziché del 20%, evitando 740 milioni di tonnellate di CO2 e producendo un risparmio medio di 1.000 euro a famiglia.


Al contrario, con l’obiettivo non vincolante, l’Europa dimostra di procedere troppo lentamente sulla strada dell’efficienza. Da quel che emerge dai 20 Piani nazionali per l’efficienza già consegnati (la scadenza è ad aprile), le misure previste si propongono di ridurre i consumi al 2020 in media del 14%. In realtà questo è ciò che si propongono, diverso sarà quello che riusciranno effettivamente a fare. Di questo passo, prevede Marie Donnelly della direzione energia della Commissione (sentita da Eur Activ), i consumi al 2020 saranno ridotti solo del 9-11%


La Commissione ora valuterà nuovamente nel 2013 a che punto gli Stati membri si troveranno sul piano dell’efficienza e solo a quel punto potrebbe decidere di rendere l’obiettivo vincolante. Troppo tardi, secondo molti. “Eventuali obiettivi assegnati nel 2013 diverranno operativi solo nel 2014, facendo perdere così circa metà del decennio che sarà fondamentale per iniziare a frenare il global warming”, spiega a EurActiv l’europarlamentare socialista tedesco Jo Leinen.


Proprio dal Parlamento Europeo, che dovrà essere consultato sul tema dalla commissione, potrebbe arrivare il soccorso all’efficienza energetica. Leinen promette battaglia: “possiamo far sentire la nostra voce all’Esecutivo Ue e anche sanzionare la Commissione, se c’è una forte volontà. Dato che abbiamo (come Parlamento, ndr) preso posizione più di una volta  per un obiettivo 2020 che sia vincolante, credo che otterremo una vasta maggioranza anche questa volta”.

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