Il 76% degli italiani favorevole ad aumenti in bolletta per rinnovabili

  • 23 Febbraio 2011

Dal sesto rapporto Mopambiente, "Le opinioni degli italiani su ambiente ed energia", realizzato da Grk-Eurisko, risulta che il 76% degli intervistati sarebbe disposto ad accettare aumenti sulla bolletta elettrica, in media fino a 30 euro in più all'anno, purché finalizzati a incentivare la produzione da rinnovabili.

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Sempre più interessati e sensibili ai temi ambientali, consapevoli dell’importanza del contributo di ciascuno per l’avvio di processi virtuosi a garanzia dello sviluppo e della tutela dell’ambiente, disponibili a pagare aumenti in bolletta purché il denaro raccolto vada a sostegno delle energie  rinnovabili, aperti ad acquistare beni e servizi a un prezzo maggiore a patto che questi beni e servizi siano prodotti in maniera sostenibile.


E’ la fotografia dell’atteggiamento degli italiani rispetto ai temi dell’ambiente e dell’energia scattata dal sesto rapporto Mopambiente, “Le opinioni degli italiani su ambiente ed energia”, realizzato da Grk-Eurisko per la società di Relazioni istituzionali e studi legislativi, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente. Dal rapporto, presentato questa mattina a Roma, emerge che il 76% degli intervistati sarebbe disposto ad accettare aumenti sulla bolletta elettrica, in media fino a 30 euro in più all’anno, purché finalizzati a incentivare la produzione da fonti di energia rinnovabili.


Il 70% degli italiani è inoltre favorevole al sostegno economico alle imprese che operano e producono in maniera socialmente responsabile. Un consenso ancora più ampio, l’88%, viene concesso all’ipotesi di interventi pubblici a sostegno della responsabilità sociale d’impresa, purché questo non si traduca in un aumento delle tasse. Questo consenso si traduce, per il 62%, nella disponibilità di pagare di più per beni e servizi prodotti in maniera responsabile. 


Operare nel rispetto dell’ambiente è dunque un imperativo per le aziende socialmente responsabili secondo gli italiani che ritengono credibili le aziende che contribuiscono allo sviluppo dei territori (41%) e delle comunità operando in modo trasparente (38%). Il 66% degli intervistati ritiene che il sostegno a mercati innovativi e “verdi”, come quello delle auto elettriche, debba passare attraverso trasferimenti o incentivi diretti ai consumatori stessi, piuttosto che essere regolato da incentivi alle industrie. Dal rapporto emerge inoltre che, dal 2003 (anno della prima rilevazione), l’indice di sensibilità ambientale è cresciuto di sei punti, attestandosi a quota 69 (su un massimo di 100).


Circa la metà degli italiani parla (50%) e si informa (57%) frequentemente di tematiche ambientali. L’88% è attento all’ambiente e una percentuale identica è consapevole dell’efficacia del contributo individuale per ridurre l’inquinamento. Interrogati sulle caratteristiche delle fonti rinnovabili, il 65% degli intervistati ritiene che siano quelle che non inquinano l’ambiente, solo il 20% le identifica in quelle che non si esauriscono. Per il 58% è l’energia solare quella sulla quale investire in maniera prioritaria. Seguono, a grande distanza, l’energia eolica (16%) e quella nucleare (9%).


Fonte: AGI

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