L’educazione ambientale ed energetica dei giovanissimi è sempre stata delegata alla sensibilità degli insegnanti, ma non è mai diventata uno dei punti fermi dei programmi scolastici. Eppure si tratta di argomenti altamente formativi per la loro interdisciplinarietà e soprattutto perché sono la chiave della progettazione del futuro. Kyoto Club ha lanciato la nuova edizione 2011-2012 di “Scuole per Kyoto“, un nuovo programma destinato alle Scuole Medie inferiori e superiori non tecniche su diverse tematiche come quelle energetiche, la mobilità sostenibile, la produzione e l’utilizzo sostenibile di prodotti food e non-food e i rifiuti. QualEnergia ne parla con il responsabile del progetto, Roberto Calabresi.
Perché oggi è fondamentale l’insegnamento dell’energia nelle scuole e perché si fa ancora così poco?
Credo sia importante stimolare i giovani ad approfondire le tematiche energetiche ambientali, magari attraverso un percorso didattico e dimostrativo, perché ciò ha un notevole effetto di sensibilizzazione su cosa significhi veramente sostenibilità e responsabilizzazione nella produzione e nell’uso dell’energia. Ma esempi didattici di questo tipo possono coinvolgere anche docenti e famiglie. Fattore chiave del loro successo è che gli studenti siano gli autori e i promotori delle buone pratiche, quindi i protagonisti del progetto. La nota dolente oggi è la quasi totale assenza di integrazione di queste tematiche all’interno dell’offerta formativa delle scuole italiane, anche a causa dell’assenza di fondi specifici. La conseguenza è che spesso tali tematiche restano marginali all’insegnamento.
Qual è l’esperienza finora maturata da Kyoto Club in questi progetti? “
Dal 2005 l’Associazione ha avviato il programma ‘Scuole per Kyoto’, inizialmente in partnership con API e Provincia nelle Scuole superiori del territorio di Ancona. Ha poi proseguito questa iniziativa fino al 2007 con la realizzazione di due edizioni che hanno preso il nome “Datti una Scossa”, con la partecipazione di 17 scuole. Dal 2007, con l’avvio del bando ‘Il Sole a Scuola’ del Ministero dell’Ambiente, Kyoto Club, in collaborazione con AzzeroCO2, ha dato vita a un sito interattivo (www.scuoleperkyoto.it) prevalentemente dedicato alla realizzazione dell’attività didattica del programma. Gli studenti potevano svolgere l’analisi energetica dell’edificio scolastico, prevista dal bando ministeriale, con l’ausilio di una specifica sezione dedicata a tale scopo. Attualmente il sito è in fase di revisione per seguire l’ampliamento dell’offerta formativa del programma ‘Scuole per Kyoto’. In totale, la nostra iniziativa ha coinvolto diverse Province, circa 60 Comuni in tutta Italia e un totale di 160 scuole”.
Da cosa verrà caratterizzata la nuova edizione 2011- 2012 di “Scuole per Kyoto”?
Saranno coinvolte le Scuole Medie inferiori e superiori non tecniche (medie inferiori, licei classici e scientifici) su tematiche che riguardano l’energia, in particolare l’efficienza energetica e l’uso delle rinnovabili, la mobilità sostenibile, la gestione dei rifiuti, la pianificazione di nuove aree boschive o la riqualificazione di aree urbane. La nuova edizione vuole essere un contenitore di progetti didattici sui temi della sostenibilità e verrà declinato, in base alle richieste delle direzioni scolastiche, in cinque diverse aree di attività.
Per le scuole è difficile accedere a questi progetti esterni ai programmi didattici ministeriali. Quale percorso avete tracciato per agevolarle?
Per venire incontro alle Scuole, Kyoto Club coinvolgerà le Aziende proprie associate anche in qualità di sponsor. Molte operano da anni in questi settori che sono i focus dell’attività didattica. In questo modo gli studenti potranno entrare in contatto con il mondo del lavoro e, al tempo stesso, le Aziende avranno l’opportunità di essere parte dell’educazione alla sostenibilità ambientale dei giovani, comunicandone i principi, le nozioni e il valore proprio nell’ambito del contesto formativo per eccellenza, la Scuola. Si è anche pensato di organizzare incontri e visite a impianti, stabilimenti produttivi e location utili all’approfondimento delle tematiche trattate”.
Intervista a cura di Leonardo Berlen, QualEnergia (febbraio/marzo 2011).