Le bugie dello spot nucleare

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Come afferma anche Giuseppe Onufrio di Greenpeace lo spot del Forum Nucleare è un esempio di raffinata manipolazione dell'informazione: propinare falsità sotto un apparente tono "equidistante". Un'operazione finanziata per almeno 3 milioni di euro dalle aziende del settore. Ma svelare le bugie sul nucleare affermate nello spot non è poi così difficile.

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Basta farsi un giro su internet e i commenti critici o ironici sullo spot multimilionario (costo di 3 miloni di euro; IlSole24Ore parla di 6 milioni) lanciato dal Forum Nucleare si sprecano. Anche sul blog di Greenpeace, ovviamente non poteva mancare un commento del direttore esecutivo Giuseppe Onufrio che va a smascherare due “bufale” che lo spot fa passare per “argomenti razionali”.

Onufrio individua la prima, quella evidenziata dalla voce a favore della scelta nucleare, nella scarsità delle scorie e nella loro facile gestione. Falso. Perché non mai è accaduto – si afferma nel blog – che “dopo 60 anni di sviluppo tecnologico – e dopo aver ricevuto la quota maggiore degli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo energetico dei Paesi Ocse – questo miracolo sia ancora mai stato dimostrato in qualche parte del mondo”.

La seconda bufala riguarda il fatto che per fare a meno delle fonti fossili, ci sono le energie rinnovabili, ma che queste, tra 50 anni, potrebbero non bastare. La critica è che tra 50 anni “anche l’uranio estraibile a costi calcolabili sarà agli sgoccioli”; inoltre moltissimi studi di fonte industriale e istituzionale ritengono che sia possibile tecnicamente ed economicamente realizzare un sistema energetico europeo basato al 100% sulle rinnovabili (Qualenergia.it – Europa, come ottenere il 100% di elettricità da rinnovabili – Una strategia quasi 100% rinnovabile per l’Europa).

Comunque di argomenti che possono giustificare una dura opposizione al nucleare in Italia e facilmente replicare alle neanche troppo velate certezze dello spot, ve ne sono a decine (vedi Qualenergia.it – Nucleare).


Sull’ultimo argomento e sugli scenari che si prospettano al 2050, cioè a 40 anni, Kyoto Club organizzerà il suo convegno annuale il prossimo 16 febbraio a Roma, dal titolo “100% Rinnovabili. La sfida per le energie verdi entro il 2050“.


In conclusione, il direttore esecutivo di Greenpeace ricorda che nell’ultimo sondaggio europeo sul tema nucleare di marzo (Eurobarometro) 55 su 100 italiani pensano che i rischi del nucleare siano superiori ai benefici, contro 27 che ritengono il contrario (un rapporto 2 a 1). Oggi, stando alle rilevazioni dell’Ipsos sembra che l’opposizione al nucleare sia cresciuta.

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