Piani energetici regionali per il 2020. Silvestrini a Ecoradio

  • 5 Gennaio 2011

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Negli ultimi mesi ci sono state importanti novità normative riguardanti le rinnovabili, manca però il decreto sul burden sharing, uno strumento che permetterà di definire la strategia per il raggiungimento degli obiettivi al 2020. Rivedere i piani energetici regionali alla luce di questo target è dunque basilare. Gianni Silvestrini a Ecoradio.

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Ascolta audio (mp3 – durata 2 min.)


Gli ultimi mesi hanno visto importanti novità normative riguardanti le fonti rinnovabili: il Piano nazionale per il raggiungimento degli obiettivi al 2020, le Linee Guida sulle procedure autorizzative e lo schema di Decreto legislativo, che ha ricevuto non poche critiche in quanto rischia di non essere coerente con il raggiungimento degli obiettivi al 2020.

Un dato positivo giunge dal fronte dell’efficienza energetica con la pubblicazione di un documento dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas che punta a potenziare lo strumento dei certificati bianchi. Questi, a differenza della vacillante detrazione del 55%, diventeranno l’arma più potente per rilanciare l’efficienza energetica.

In questo scenario manca però un elemento molto importante che potrebbe creare confusione: il decreto sul “burden sharing”, ovvero il decreto sulla definizione degli obiettivi regionali relativi alle rinnovabili e anche all’efficienza energetica.
Si tratta di un provvedimento fondamentale se si pensa che, una volta definito il target sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica per ogni specifica regione, si potrà decidere su quali tecnologie spingere di più in base alle caratteristiche e alle vocazioni proprie di un determinato territorio. Questo strumento, quindi, dovrà definire una strategia per il concreto raggiungimento degli obiettivi al 2020.

Queste novità fanno emergere la necessità di rivedere i piani energetici regionali alla luce degli obiettivi vincolanti e, soprattutto, sarà fondamentale che il Governo faccia uscire rapidamente il decreto sul burden sharing.

L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.

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