Scrivi

Boom fotovoltaico tedesco, ma l’Asia è alle porte

Record di installazioni fotovoltaiche nel 2010 in Germania, come era nelle aspettative, e un'industria ancora in salute, ma che rischia di dover subire molto presto la durissima concorrenza dei paesi asiatici che stanno espandendo la loro produzione e a prezzi molto più bassi.

ADV
image_pdfimage_print

A fine anno la Germania supererà la quota dei 18 GW fotovoltaici installati, grazie ai nuovi 8 GW del 2010. Questo dato, fornito nei giorni scorsi da Carsten Koerning, direttore dell’associazione di categoria tedesca del solare BSW, è in sintonia con quanto avevamo scritto già a settembre (Qualenergia.it, Il fotovoltaico inizia a cambiare il sistema energetico).
L’anno del fotovoltaico sarà quindi da record e non solo per la Germania, ma anche a livello globale. L’ipotesi è di avere un installato mondiale annuale di circa 18 GW, ma per avere un dato completo sarà meglio attendere i risultati ufficiali tra un mese o forse due.

L’importante diminuzione degli incentivi in Germania, che caleranno ancora nel 2011 (ad esempio -13% per gli impianti su tetti) non ha fermato il primato del paese nel fotovoltaico che secondo Koerning manterrà un range di installazioni tra i 3 e i 5 GW/anno fino al 2020, con la possibilità di portare la potenza totale a fine decennio tra 52 e 70 GW.
A questi ritmi la Germania potrebbe soddisfare al 2020 quasi il 10% il suo fabbisogno di elettricità, mentre oggi siamo poco sopra il 2%. La particolare crescita del mercato fotovoltaico in Germania è facilmente intuibile dal grafico in basso (fonte BSW) che individua anche le tempistiche delle politiche di sostegno in questi ultimi 20 anni.

Questo sviluppo ha portato a fine 2009 a creare oltre 63mila posti di lavoro (erano solo 17mila nel 2004), circa 10mila aziende di settore (inclusi installatori e fornitori) e di queste almeno 200 operano nell’ambito della produzione di celle, moduli e altri componenti. Il giro d’affari dell’industria è stato stimato in 9 miliardi di euro, a fronte di un investimento netto medio annuale di circa 1,8 mld di euro per la costruzione, l’espansione e la modernizzazione degli impianti produttivi della filiera. Ma il dato che più colpisce, sempre riferito a quelli ufficiali del 2009, è che l’export tedesco nel fotovoltaico è ancora molto forte ed è stato pari a 5,6 miliardi di euro.

Gli effetti sui prezzi si sono visti in questi anni e anche nei mesi scorsi. Ad esempio la stessa BSW fa notare come per il cliente finale il prezzo di un impianto fino a 100 kW di potenza installato su tetto sia passato dai 5.000 €/kW del 2006 ai 2.912 €/kW nel secondo quadrimestre del 2010.

Tuttavia non è tutto oro ciò che luccica. Ad esempio va detto che quest’anno circa l’80% degli impianti FV costruiti in Germania sono stati realizzati con prodotti esteri. E sicuramente è questo uno dei rischi che sta correndo la leadership industriale tedesca nel settore, che potrebbe essere ridimensionata già nei prossimi 12-24 mesi. Secondo alcuni analisti l’industria tedesca infatti potrebbe essere scossa dalla fortissima competizione dell’industria asiatica che si sta espandendo e porterà ad un ulteriore ribasso dei prezzi.
Wolfgang Hummel, un esperto dell’industria solare dell’Università per la Tecnologia e l’Economia di Berlino, ritiene che sia necessaria una correzione di mercato e che i costi vadano tenuti molto più bassi di quelli attuali, considerando peraltro che i grandi mercati di sbocco resteranno ancora per qualche tempo limitati a pochi paesi, la Germania soprattutto. A sottolineare questo trend, poco positivo per l’industria FV tedesca, Frank Asbeck, a capo di una delle maggiori società tedesche di fotovoltaico, la SolarWord, ha dichiarato che nel lungo periodo solo due o tre compagnie nazionali sopravviveranno.

 

 

 

ADV
×