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Un’istantanea del sistema energetico italiano

Qualche dato 2009 sull'energia in Italia dal rapporto Enea: la domanda di energia primaria scende del 5,8% in un anno; i consumi finali del 5,2% e quelli di energia elettrica del 6%; la dipendenza dall'estero è sempre intorno all'85%, ma la fattura energetica cala del 27%. Il consumo interno di energia da rinnovabili è aumentato del 16% e oggi rappresenta un quinto dei consumi complessivi di elettricità.

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Nel 2009 la domanda di energia primaria dell’Italia è diminuita del 5,8% rispetto all’anno precedente, per arrivare a 180,2 Mtep, con una contrazione significativa delle fonti fossili e una contemporanea crescita di rinnovabili (+13%) e importazioni di energia elettrica (+11%). La dimunizione dei consumi primari quindi subisce una accelerazione, anche se il trend negativo si registra ormai da 4 anni. Questi alcuni spunti che sono stati pubblicati dal recente rapporto dell’ENEA “Rapporto energia e ambiente. Analisi e scenari 2009“, giunto alla sua 11a edizione e presentato pochi giorni fa a Roma e di cui abbiamo già scritto in merito ad alcuni scenari previsti per l’Italia (Qualenergia.it, Gli scenari dell’Enea e il fattore nucleare).

DOMANDA DI ENERGIA PRIMARIA. La domanda italiana di energia per fonte è oggi composta per il 41% da petrolio, per il 36% da gas, il 5% da energia elettrica importata, il 7% combustibili solidi. Rispetto alla media UE la composizione della domanda è caratterizzata da un maggior ricorso al petrolio, al gas e all’importazione costante di energia elettrica. Vedi grafico: Domanda di energia primaria per fonte. Anno 2009 (Mtep e percentuali).

CONSUMI FINALI. I consumi finali di energia rispetto al 2008 sono diminuiti complessivamente del 5,2%, attestandosi a 133,2 Mtep. Nel grafico in basso (Domanda di energia primaria per fonte. Anni 2000-2009 – percentuali) si può notare come la contrazione più significativa sia quella delle fonti fossili, petrolio e gas; stabile l’andamento delle importazioni di energia elettrica e in crescita la domanda di rinnovabili.

CONSUMI FINALI PER SETTORE. Tra i settori maggiormente colpiti dal calo c’è della produzione industriale (-20% di consumi di energia a fronte di una flessione della produzione del 13%) che dimostra tutti i segni della crisi economica. Per i trasporti il calo è solo dell’1,8%, mentre nel settore civile si registra un incremento dei consumi finali del 3,5%. Vei grafico: Consumi finali di energia per settore in Italia. Anni 2000-2009 (Mtep).

DIPENDENZA ENERGETICA. Nel 2009 il livello di dipendenza energetica dall’estero è rimasto sostanzialmente invariato attestandosi intorno all’85%, rispetto a circa il 70% della media dei 27 paesi Ue. il livello di dipendenza è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2008 (-1,5%). Dal grafico in basso (Dipendenza energetica, totale e per fonte, dell’Italia. Anni 2000-2009) si può notare la crescita della dipendenza dall’estero per il gas naturale e una sostanziale stabilità della dipendenza da petrolio: questa situazione origina sia dall’andamento complessivo della domanda per fonte che dagli andamenti della produzione nazionale (in netto calo per il gas naturale).

ENERGIA ELETTRICA. Nel 2009 i consumi totali di energia elettrica sono scesi a 299,9 TWh (-6,0%), con perdite di rete sulla richiesta del 6,4% (6,0% nel 2008).

Nel corso dell’anno i consumi di energia elettrica nell’industria sono calati del 13,8% attestandosi a 130,5 TWh. Il settore industriale, copre nel 2009 il 43,5% del totale dei consumi (a fronte del 47,4% nel 2008). I consumi dell’agricoltura, pari a 5,6 TWh rimangono sostanzialmente stabili (-0.3%). I consumi del terziario, pari nel 2009 a 94,8 TWh (+1,3% rispetto al 2008), e del settore residenziale con 68,9 TWh (+0,8%) mostrano una lieve crescita.

La contrazione della produzione industriale nel 2009 ha comportato anche un calo della produzione nazionale netta  di energia elettrica pari all’8,5%, pari a 281,1 TWh, con una diminuzione del 3,6% nel settore termoelettrico, basato per circa il 44% sul gas naturale.

FATTURA ENERGETICA. La fattura energetica complessiva scende a 41,4 miliardi di euro, dopo aver raggiunto il picco nel 2008 (circa 57 miliardi di euro), cioè un calo del 27%. Si è assistito dunque ad una forte riduzione delle importazioni di gas e petrolio rispetto all’anno precedente (-10% e -7%, rispettivamente) e nella dinamica dei prezzi del greggio. Il prezzo del petrolio, espresso in euro al cambio euro/dollaro indicato nelle tabelle di fonte MiSE, risulta essere diminuito del 34%. 

FONTI RINNOVABILI. Nel 2009 il consumo interno di energia da fonti rinnovabili è aumentato del 16% e rappresenta ormai un quinto dei consumi complessivi di elettricità. La produzione di energia elettrica da rinnovabili è crescita del 17%, pari a poco meno di un quarto del totale della produzione nazionale.
Fotovoltaico, eolico, rifiuti e biomasse hanno registrato l’incremento più significativo, raggiungendo una quota pari al 32% del totale dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, che comprendono anche settori “tradizionali” quali l’idroelettrico e il geotermico.

La produzione lorda da fonti rinnovabili è aumentata del 24% nel periodo 2003-2008, mentre nei cinque anni antecedenti si è registrato un aumento di circa il 2,3%.
L’eolico è cresciuto con un incremento annuo costante (+26%) dal 2003 fino al 2006, per poi registrare un’impennata nel biennio 2006-2007 (+35%). Dal 2007-2008, vi e stata un’ulteriore crescita di circa il 20%.
Il fotovoltaico è diminuito sino a raggiungere il livello minimo nel 2006 (-54% dal 2003) per poi aumentare vertiginosamente dal 2006 al 2008, passando in soli due anni, da 2,3 a 193 GWh grazie agli incentivi erogati attraverso il conto energia.
Le biomasse sono cresciute soprattutto dal 2003 al 2004 (+25%) per poi registrare degli aumenti costanti sino al 2008 (intorno all’8%).
Costanti nel tempo i valori di crescita attribuibili all’idroelettrico (con valori oscillanti legati al clima) e la geotermia (+3,3%).

EMISSIONI. Per effetto del calo dei consumi di energia, le emissioni di CO2 nel 2009 si sono ridotte di circa il 15% rispetto al 2005. Per mantenere però questa tendenza a decrescere – si legge nel report Enea – occorrerà intervenire nel sistema energetico con misure più stringenti.

Scarica il “Rapporto energia e ambiente. Analisi e scenari 2009” (pdf)

 

 

 

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