Efficienza e consumi, si ridistribuiscono gli incentivi

Il Ministero per lo Sviluppo Economico rimette in gioco gli incentivi per l'efficienza energetica: 110 milioni di euro avanzati dallo stanziamento della scorsa primavera. Non tutti i settori infatti hanno approfittato degli aiuti: male sono andati soprattutto i contributi per l'acquisto di immobili dai consumi ridotti e per l'efficienza nell'industria. Ora verrà creato un fondo unico, attivo da 3 novembre, e i soldi finiranno probabilmente in altri comparti.

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La prima tornata era partita l’aprile scorso, ma evidentemente non erano ben studiati. Per alcuni settori i fondi erano stati prosciugati in poche settimane, per altri sono rimasti praticamente intonsi. Nel pacchetto di incentivi per consumi ed efficienza energetica messo in campo la scorsa primavera, ad esempio, quelli che hanno avuto meno successo sono proprio quelli per l’efficienza nei processi industriali e per l’acquisto di immobili dai consumi energetici ridotti.

Ora, dalla prossima settimana, gli aiuti del Ministero dello Sviluppo Economico cambiano e i fondi stanziati ad aprile (con il d.l. 40/2010), ma non spesi, verranno divisi tra tutte le categorie di prodotti incentivati. I soldi che erano stati riservati all’efficienza energetica negli edifici e nell’industria con grande probabilità verranno spesi in altri settori che hanno dimostrato più interesse: dai motocicli, alla nautica, alle macchine per movimento terra.

Il nuovo ministro Paolo Romani nei giorni scorsi ha firmato il decreto con cui vengono riassegnati i fondi ancora disponibili “per il sostegno della domanda finalizzata ad obiettivi di efficienza energetica, eco-compatibilità e di miglioramento della sicurezza sul lavoro”: 110 milioni dei 300 stanziati ad aprile. Dal 3 novembre ci si potrà prenotare per avere sconti su cucine componibili ed elettrodomestici efficienti, pompe di calore per acqua calda, motocicli, gru e macchine agricole o per movimento terra, motori elettrici, inverter ed altro ancora (qui i dettagli e le modalità per prenotarsi).

“La rimodulazione – spiegano dal MSE – è stata fatta sulla base delle informazioni dello stato delle prenotazioni dei contributi per i 10 settori incentivati che è stato fornito da Poste Italiane SpA, che gestisce le procedure amministrative, il call center e il sistema informatico dell’operazione (facendosi pagare per questo 6 milioni di euro sottratti al fondo, ndr).” Nel complesso, è stato utilizzato il 63% delle risorse stanziate, con 925mila sconti distribuiti tra i consumatori. Dei dieci settori incentivati infatti ben quattro hanno esaurito quasi subito i fondi stanziati ad aprile. Ma, come si vede (vedi tabella, pdf) il successo degli incentivi è stato assai difforme.

Sono stati spazzolati rapidamente i contributi per moto e scooter (12 milioni, di cui solo le briciole sono andati a veicoli elettrici o ibridi), per la nautica (20 milioni), per internet a banda larga (altri 20) e per le macchine agricole o da movimento terra (ancora 20 milioni). Buon risultato anche per le cucine componibili (90% di 60 milioni) e per gli elettrodomestici efficienti (erogato il 71% di 50 milioni).

Deludenti invece i risultati nell’efficienza energetica industriale (inverter, batterie per condensatori, motori elettrici efficienti): complice anche la crisi è stato un flop con erogazioni pari appena allo 0,2% dei 60 milioni stanziati. Un peccato se si pensa al ruolo che potrebbe giocare l’efficienza energetica nell’industria italiana: “i circa 100 milioni di motori trifase industriale in Italia consumano circa il 45% di tutta l’energia elettrica“, ha sottolineato ad un recente convegno sull’efficenza energetica organizzato dagli Amici della Terra, Alessandro Clerici, coordinatore della Task force sull’efficienza energetica di Confindustria.

Male è andato anche lo sconto per l’acquisto di immobili efficienti: solo il 26% di un fondo da 44 milioni è stato usato. Per quelli con fabbisogno energetico inferiore almeno del 30% rispetto ai valori indicati dal Dlgs 192/2005 (diritto di sconto di 83 euro/mq, fino ad un massimo di 5mila euro) sono stati erogati 9 milioni e 759mila euro, distribuiti su 2.011 interventi. Per gli immobili con fabbisogno inferiore almeno del 50% (incentivo di 116,00 euro al mq, fino ad un massimo di 7mila) erogati 5 milioni e 878mila euro, per un totale di 884 interventi.

Insomma per l’efficienza energetica laddove più conta, ossia in edilizia ed industria gli incentivi hanno fatto poco. Ora questi interventi possono contare su fondi riservati solo fino al 3 novembre. Poi, i 110 milioni rimasti verranno messi in un fondo unico e molto probabilmente questo denaro verrà consumato rapidamente dai settori più vivaci.

 

 

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