Il ritmo a cui si stanno installando gli impianti fotovoltaici mette infatti la Germania sulla via del raddoppio della potenza cumulativa: dagli attuali 9.786 MW, secondo Bloomberg New Energy Finance, si potrebbe arrivare a 18mila a fine anno. Questa maggiore crescita del mercato tedesco inciderà anche a livello mondiale, dove si può allora prevedere una potenza installata nel solo 2010 di 18 GW, mentre altri analisti (Qualenergia.it, Raddoppia il fotovoltaico mondiale) si mantevano su una stima di 15.
Intanto, in Germania, proprio l’aumento della potenza da fotovoltaico, unica fonte che sta crescendo così tanto – spiega a Bloomberg, Sigur Lie, analista alla Imarex ASA – contribuirà a tenere bassi i prezzi dell’elettricità nel paese, nonostante l’aumento della domanda. I prezzi dell’elettricità all’ingrosso, prevede Lie, quest’anno non saliranno, nonostante la domanda sia cresciuta del 4%. Rimarranno bassi, anche perché legati al valore di scambio del gas naturale, in questo periodo molto basso, con la conseguenza – spiegano alcuni analisti alla testata specializzata – che le grandi centrali a carbone potrebbero vedere i loro profitti dimezzati nei prossimi 12 mesi.
Già ora, in particolari momenti con ottima insolazione e bassa richiesta, la Germania riesce a soddisfare fino al 10% del suo fabbisogno elettrico con il sole, quota che arriva fino al 25% nelle zone meridionali. La previsione è che anche sulla media annuale il ruolo del fotovoltaico diventi significativo: si pensa ad un contributo al mix elettrico del 7,5% entro il 2013. Come detto, Bloomberg New Energy Finance prevede nuove installazioni di fotovoltaico nel paese fino a 9 GW e almeno per 7. Altri analisti parlano addirittura di 10 GW di nuovo fotovoltaico (in Italia la prevesione per l’anno in corso è di 1,5-1,6 GW di nuova potenza), a cui ne vanno aggiunti 2 GW di eolico e 7 GW di gas naturale, diviso tra Germania, Olanda e Belgio.
La conseguenza per il paese sarà una sovracapacità destinata ad esacerbarsi nel corso del prossimo anno: cioè, troppa elettricità. Un’evidenza che – assieme agli altri problemi, come la questione della sicurezza nucleare e delle scorie – fa riflettere sull’opportunità della decisione del governo Merkel di posticipare dagli 8 ai 14 anni, oltre il 2022, la dismissione delle centrali atomiche attualmente operative (Qualenergia.it, La Germania indugia nel nucleare).