Solare vs Nucleare, guerra dei numeri

Il report americano che confronta i costi del nucleare e quelli del fotovoltaico, sebbene difficili da comparare, offre ancora uno spunto anche grazie ad una nota dell'Associazione Italiana Nucleare che ammette che il nuovo nucleare costerebbe da 10 a 15¢/kWh; una cifra molto distante da coloro che continuano ad indicare i costi livellati dell'energia nucleare attorno ai 3-4 ¢/kWh.

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Uno studio molto interessante e controverso è apparso recentemente, con l’obiettivo di confrontare nientemeno che i costi dell’energia nucleare con quelli dell’energia solare fotovoltaica (vedi anche Qualenergia.it, Il solare costa veramente meno del nucleare?).

Il paper, “Solar and Nuclear Costs – The Historic Crossover“, di John O. Blackburn, si concentra sui costi dell’elettricità per utenti residenziali in Nord Carolina (USA), e analizzando le diverse dinamiche industriali ed economiche vissute dai settori solare e nucleare fino ad oggi, arriva a una conclusione spiazzante. Nel 2010, in Nord Carolina si sta testimoniando un sorpasso storico, dove il prezzo dell’elettricità solare (per un piccolo impianto da 3 kW) sta scendendo al di sotto dei 16¢/kWh, medesimo costo previsto (ma con trend al rialzo) per l’energia nucleare dai nuovi impianti ora in costruzione Una nota molto importante: i calcoli condotti nello studio includono la presenza di sussidi e incentivi disponibili per entrambe le fonti, senza le quali – secondo gli autori – l’elettricità solare verrebbe a costare 35¢/kWh, e quella nucleare comunque oltre i 20¢/kWh.

Questo studio, e le sue conclusioni, hanno causato reazioni di ogni genere, e di certo l’aver incluso sussidi nei calcoli non ha aiutato a trovare un punto di accordo tra sostenitori delle due diverse tecnologie. Tuttavia una risposta che ha catturato la mia attenzione è quella data dall’Associazione Italiana Nucleare (AIN), membro dell’European Atomic Forum (FORATOM), dell’American Nuclear Society (ANS) e della European Nuclear Society (ENS).

In una nota ufficiale (pdf) diramata su internet, accusano l’utilizzo degli incentivi come un mezzo ingannevole per trarre conclusioni errate in favore del fotovoltaico. AIN aggiunge anche che i costi reali dell’elettricità da un sistema FV da 3 kW sarebbero attorno ai 63¢/kWh! A conclusione della nota, l’associazione nucleare chiarisce quelli che sono i veri costi dell’elettricità per i moderni impianti nucleari attualmente in costruzione e progettazione: 10-15¢/kWh. La nota di AIN è a mio parere ancor più interessante del paper contro cui è stata scritta.

Ora, non andrò in dettaglio sul discorso degli incentivi, dal momento che ritengo che il confronto più equilibrato sia quello del Levelized Cost Of Electricity (LCOE). Ciò detto, i risultati dello studio americano sono sì, in effetti, parzialmente fuorvianti, ma in verità non proprio a vantaggio del fotovoltaico. La nota ufficiale di AIN aggiunge semplicemente un pizzico di ironia a questa guerra dei numeri. Perché dico questo? Torniamo all’inizio: un piccolo sistema fotovoltaico residenziale da 3 kW picco viene paragonato a un enorme impianto nucleare centralizzato (le nuove centrali come l’EPR hanno una potenza di 1600 MW), qualcosa di 500.000 volte (!) più grande in termini di potenza massima (e ancor di più in termini di produzione annua, visti i fattori di carico così diversi tra loro). Praticamente, Davide contro Golia.

Per quanto siano comprensibili le ragioni di questa scelta da parte degli autori americani (i quali si rivolgevano ai clienti residenziali della Nord Carolina), se si dovesse effettuare un paragone appropriato questo dovrebbe essere fatto in termini di LCOE e su impianti di scala industriale da entrambi le parti. Con queste ipotesi, si scoprirebbe che impianti solari un poco più grandi, anche solo attorno ai 100 kW, già ora ottengono costi livellati sotto i 20¢/kWh in regioni assolate (come il sud Europa o buona parte degli Stati Uniti), con prezzi d’impianto già al di sotto dei € 3.000/kW al secondo trimestre del 2010 (come testimoniato dai dati raccolti dall’Associazione tedesca per l’energia solare BSW).
Il noto sito web dedicato all’industria fotovoltaica, Solarbuzz, pubblica cifre regolarmente aggiornate sui costi dell’elettricità per impianti su tetto da 100 kW di potenza di picco: i sondaggi di agosto mostravano un costo medio pari a 19,14¢/kWh. Impianti multi-megawatt, che beneficiano chiaramente di una certa economia di scala con costi ora sui € 2.500/kW, sono già attorno ai 15¢/kWh senza l’aiuto di alcun incentivo.

Da dove vengono allora i valori riportati dall’AIN? La cifra di 63¢/kWh relativa a un impianto fotovoltaico residenziale si basa su un fattore di carico del 10%, un valore ottenibile anche sotto i cieli di Londra e difficilmente comparabile con la Nord Carolina o qualunque regione soleggiata del pianeta. La Spagna e il sud Italia possono tranquillamente raggiungere fattori di carico del 16-18%, gli Stati soleggiati degli USA vanno anche oltre. Ovviamente, AIN non osa suggerire un paragone su scala industriale col fotovoltaico. Ma finisce col darci un’informazione molto preziosa: il nuovo nucleare costerebbe fino a 15¢/kWh. Non mi pare che alcuna associazione nucleare ufficiale abbia ammesso costi così elevati in precedenza, ma è senz’altro positivo ottenere finalmente delle cifre chiare, dopo i preoccupanti rapporti di due-diligence sui costi del nucleare pubblicati di recente da società come Moody’s e Citi Group. Certo, è probabile che i costi per quei siti nucleari in forte ritardo come i progetti EPR in Finlandia e Francia saranno ancora più alti, il che aiuta a spiegare le richieste crescenti inoltrate in tempi recenti da parte delle utilities nucleari, per ottenere sussidi, incentivi e garanzie sui prestiti. Sono ormai lontani i giorni in cui si dichiaravano costi livellati dell’energia nucleare attorno ai 3-4 ¢/kWh; sembra che ora i progetti nucleari nel mondo occidentale non verranno portati a termine senza un sostanzioso aiuto economico da parte dei governi e dei contribuenti.

In un settore dove fonti rinnovabili, modulari e di rapida installazione come il fotovoltaico stanno surclassando qualunque previsione economica e mostrano di mese in mese una costante discesa dei costi (scatenata dal calare degli incentivi e da volumi di produzione sempre maggiori), le prospettive dell’energia nucleare – una volta orgogliosamente economica – non sono mai state così deboli.
 

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