Nucleare e comitati d’affari in Finlandia

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Due nuovi reattori nucleari sono stati autorizzati dal Parlamento di Helsinki. Hanno vinto i gruppi di interesse contro l'opinione pubblica che è in maggioranza contraria all'atomo. Il beneficio maggiore verrà dall'esportazione dell'elettricità nucleare all'estero. Limitate le responsabilità delle aziende atomiche in caso di incidente.

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Il Parlamento finlandese ha autorizzato la realizzazione di due nuove centrali nucleari, che porterebbero a sei i reattori nel paese scandinavo . I 71 parlamentari che hanno votato a favore della costruzione dei nuovi impianti sono però finiti nel mirino delle associazioni ambientaliste, tanto che su internet è stata lanciata una campagna che propone il boicottaggio della loro rielezione: in Finlandia un recente sondaggio ha riscontrato che oltre il 50% dei finlandesi è contrario a nuovi reattori.

Le due nuove centrali verranno realizzate da Fennovoima, un consorzio guidato da E.ON e partecipato da 63 aziende di vari settori (prevista una centrale da 1500-2500 MW da realizzare entro il 2020), e da Teollisuuden Voima (Tvo), joint-venture costituita dalle cartiere Stora Enso e Upm-Kymmene e dal gruppo energetico Fortum, per un quarto reattore a Olkiluoto.

Il Parlamento non ha ascoltato i finlandesi – ha detto Lauri Myllyvirta, responsabile energia di Greenpeace Finlandia – ma solo i gruppi di pressione e di interesse. La decisione del Parlamento è stata preparata con una contrattazione politica sporca che ha dato un risultato altrettanto sporco, che non si basa sui dati reali del fabbisogno elettrico e sulle opportunità offerte dalle rinnovabili, sulle attività del mercato dell’energia elettrica e sulle emissioni climalteranti”. “La decisione – ha continuato Myllyvirta – è stata presa per consentire ai proprietari delle compagnie elettriche di avere maggiori fonti di guadagno con le esportazioni di elettricità da fonte nucleare verso l’Europa centrale. Invece i cittadini vorrebbero utilizzare altri tipi di elettricità e non avere una produzione di scorie nucleari che durerà almeno per 100.000 anni”. Il Parlamento finlandese ha approvato anche la localizzazione del deposito nazionale per le scorie nucleari a Eurajoki, nell’ovest del Paese.

L’aspetto sconcertante di questa decisione è che da alcuni anni il reattore Olkiluoto3 in fase di costruzione nel paese è un esempio continuo di problemi ed errori tecnici ed economici. Ma il Governo di Helsinki è riuscito a far approvare rapidamente la decisione dal Parlamento senza dare udienza a molti comitati e a diversi specialisti.

Alcuni esponenti dei Verdi in Parlamento hanno avvertito che la Commissione Europea sta investigando su uno dei benefici garantiti alle società coinvolte nei progetti e cioè che potrebbero vendere l’elettricità ai propri azionisti sotto i prezzi di mercato, il che significa una tassazione ridotta per queste società e, inoltre, che l’elettricità non necessaria agli azionisti potrebbe essere venduta da questi sul mercato, anche estero, con notevoli profitti. Una sorta di incentivo per investire nell’energia nucleare in Finlandia.
Altro sussidio indiretto è la limitata responsabilità delle compagnie nucleare in caso di incidente; i costi, al solito, verrebbero sopportati dalla collettività.

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