Rinnovabili, dare slancio alle nuove tecnologie. Silvestrini a Ecoradio

Nel Piano di Azione Nazionale per le rinnovabili viene dedicata una certa attenzione alle rinnovabili termiche. Qui c'è spazio sia per le tecnologie esistenti che per l'innovazione. Un'occasione per l'Italia di diventare avanguardia in alcuni comparti. L'opinione a Ecoradio di Gianni Silvestrini.

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Il Piano Nazionale di Azione per le rinnovabili, diffuso agli inizi di giugno 2010 dal Ministero dello Sviluppo Economico per raccogliere osservazioni e commenti sul settore delle rinnovabili, dedica una parte notevole alle rinnovabili termiche.

Le rinnovabili termiche, finora fonti rinnovabili minori, rappresentano un settore su cui si concentrerà l’attenzione dei governi che si succederanno da qui al 2020. Si parla di quintuplicare la quota di energia che queste tecnologie dovranno produrre ed è allora prevedibile che ci sarà un’accelerazione di tecnologie già esistenti ma anche di nuove tecnologie.
Tra quelle esistenti pensiamo al solare termico, che in Italia ha raggiunto i 2 milioni di metri quadrati cumulativi, ma come installato pro capite siamo alla metà circa dell’installato in Europa; alle biomasse, con l’introduzione di tecnologie ad alta efficienza capaci di un notevole abbattimento delle emissioni e la possibilità di abbinarle a reti di teleriscaldamento.

Per le nuove tecnologie possiamo pensare al solare per la media temperatura da utilizzare nelle industrie e quello per la climatizzazioni degli ambienti, il solar cooling.

In Italia lo spazio per l’innovazione c’è e per una volta il nostro paese può recuperare in alcuni settori ed essere all’avanguardia in altri.
L’importante è che il segnale che verrà dal Governo sul fronte delle incentivazioni sia serio e prolungato nel tempo in modo da consentire alle industrie di poter fare investimenti affidabili sul medio e lungo periodo.

L’opinione a Ecoradio di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia.

 

6 luglio 2010

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