Lilliput, il minibiogas per le aziende agricole

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E' un impianto a biogas di piccolissima taglia, con potenza compresa tra i 25 e i 50 kW, creato e brevettato dalla Bluenergycontrol. Può essere alimentato con reflui come liquame di vacche da latte o suini, letame dei bovini da carne, con l'aggiunta anche di biomasse vegetali. Inaugurazione del primo impianto in provincia di Vicenza.

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Una soluzione per la produzione di energia per le piccole e medie imprese agricole può essere Lilliput, un impianto a biogas di piccola taglia con potenza compresa tra i 25 e i 50 kW, creato e brevettato dalla Bluenergycontrol.

Lilliput, il cui primo esempio verrà inaugurato il 26 giugno in provincia di Vicenza, può essere installato in circa 2 mesi con una semplice DIA e tempi di autorizzazione molto veloci (saltando nella maggior parte dei casi l’autorizzazione unica regionale). L’ispettorato dell’Agricoltura e i Vigili del Fuoco hanno inoltre espresso parere favorevole sui primi impianti realizzati, aprendo la strada ad uno snellimento delle procedure.

L’impianto si alimenta con il liquame di vacche da latte o suini attraverso una pompa trituratrice, così come con il letame dei bovini da carne (che viene caricato una volta al giorno). L’aggiunta di paglia a questi reflui aumenta notevolmente la quantità di biogas prodotto. In alcune situazioni è possibile intervenire con l’aggiunta di biomasse vegetali (loietto, soia, triticale, sorgo, mais, melasso, erba medica) o convertire il funzionamento da misto ad esclusivo utilizzando anche solo biomasse vegetali.

Nella fase di alimentazione è importante che i processi di triturazione della biomassa e della miscelazione vengano controllati minuziosamente: ciò è possibile grazie ad una tecnologia di telecontrollo a distanza messa a punto appositamente dalla Bluenergycontrol. La digestione anaerobica del materiale (processo durante il quale viene prodotto il biogas) genera un sottoprodotto che può essere reimmesso in natura sotto forma di fertilizzante naturale contenente non più azoto nitrico, ma azoto ammoniacale.

La manutenzione (semplici ma periodici interventi) viene effettuata direttamente dalla Bluenergycontrol o da un’officina convenzionata (quando vi siano problemi di lontananza geografica del cliente) grazie ad un contratto dedicato.
E’ importante sottolineare che Lilliput, oltre a produrre notevoli quantità di energia elettrica, utilizza pochissima dell’energia prodotta (meno del 5%) e contribuisce efficacemente alla riduzione dei consumi di energia termica domestici e aziendali.

Lilliput crea nuova ricchezza per l’impresa: grazie alla recente tariffa omnicomprensiva, ogni chilowattora di energia elettrica prodotto viene pagato 0,28 € per 15 anni generando un reddito sicuro per l’azienda. Questo permette di ridurre al minimo i tempi di ammortamento dell’investimento. I tempi di ammortamento variano secondo l’azienda produttrice da 4-6 anni (impianto da 50 kW) a 7 anni (impianto da 25 kW).

Trattandosi di un prodotto in massima parte preassemblato in maniera seriale in stabilimento, riduce notevolmente la manodopera per l’installazione, i tempi di collaudo e le prove di funzionamento. Inoltre, è facilmente estensibile in caso di accresciuto fabbisogno energetico dell’impresa stessa.
L’impianto è studiato come soluzione al problema dell’impatto paesaggistico e ambientale come una vera e propria “casetta” nel cuore della “tenuta” agricola.

Per informazioni: Lilliput – Minibiogas

 

24 giugno 2010

 

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