Verso la smart grid europea

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Per decarbonizzare il sistema energetico europeo è fondamentale operare sulle reti elettriche al fine di renderle "intelligenti". A Bruxelles ci si sta già muovendo per realizzare da qui al 2030 la smart grid continentale. In un documento la Roadmap 2010-2018 e l'Implementation Plan 2010-2012 della Iniziativa Europea per le Reti Elettriche.

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Per “de-carbonizzare” il sistema energetico comunitario è fondamentale che l’Europa si doti di una rete elettrica intelligente di proporzioni continentali. Che per esprimere al meglio il potenziale di rinnovabili ed efficienza energetica nel settore elettrico serva una “super-rete” europea è un punto evidenziato in tutti gli scenari che vedono le energie rinnovabili protagoniste del futuro elettrico del vecchio continente. Si ricordino a proposito gli studi pubblicati recentemente che dipingono un’Europa capace di soddisfare con le fonti pulite l’intero fabbisogno elettrico entro il 2050 (Qualenergia.it, Europa, come ottenere il 100% di elettricità da rinnovabili).

Ma come deve essere la rete che serve e come procedere per realizzarla? Risponde a queste domande il lavoro appena pubblicato (vedi allegato) da Entso-E, l’organismo europeo degli operatori delle reti elettriche, ed Edso-SG, l’associazione degli operatori della distribuzione per le smart grid. Si tratta della Roadmap 2010-2018 e dell’Implementation Plan 2010-2012 della Iniziativa Europea per le Reti Elettriche (Eegi), documenti strategici sviluppati assieme alla Commissione Ue, all’associazione dei regolatori Ergeg e ai principali attori del settore.

L’Iniziativa Europea per le Reti Elettriche, spiega il documento, partirà con un programma di ricerca, sviluppo e dimostrazione di 9 anni, condotto dagli operatori del settore per accelerare l’innovazione nel settore e che sarà finanziato con circa 2 miliardi di euro.

Le applicazioni arriveranno poi progressivamente dal 2010 al 2030. La rete del futuro – specifica il documento – dovrà incrementare la capacità di accogliere l’elettricità da rinnovabili e dalla generazione distribuita in genere; dovrà permettere l’integrazione delle reti nazionali per creare una sorta di mercato pan-europeo dell’elettricità; dovrà soddisfare i bisogni degli utenti e permettere loro un consumo “attivo” dell’elettricità, che faccia risparmiare il consumatore, rendendo nel contempo più efficiente il sistema; e infine dovrà essere preparata ad una progressiva elettrificazione dei trasporti.

L’iniziativa per le reti, ribadisce il documento, è il presupposto fondamentale per tutte le altre iniziative del piano SET (Strategic Energy Technology), come lo sviluppo di elettricità da eolico e solare, che rimarrebbe inutile senza una rete adatta ad accoglierla. Occorre che la ricerca e la pianificazione in materia di reti venga sviluppata a livello europeo, si sottolinea, per evitare di fare le stesse cose due volte e anche per promuovere la diffusione di innovazioni e best-practice.

Il programma di ricerca proposto, più che sull’innovazione tecnologica in senso stretto, spiega il documento, deve puntare sull’innovazione del sistema-rete nel suo complesso. Motivo per il quale sono stati coinvolti tutti gli stakeholder del caso: dalle utility ai gestori della rete, ai produttori di tecnologie e software per le smart grid.

Dopo questo quadro introduttivo, il documento passa a descrivere il programma nel dettaglio, specificando quali saranno i progetti da far partire in via prioritaria nel biennio 2010-2012 e il denaro con cui verranno finanziati. Si va da una serie di iniziative di studio e programmazione, per preparare interventi come la realizzazioni dei grandi elettrodotti in corrente continua, ad altre per migliorare il monitoraggio della rete, passando per progetti più concreti come quelli per aumentare la diffusione dei contatori intelligenti o quelli per realizzare punti di ricarica per veicoli elettrici (l’elenco è alle pagine 32 e seguenti del documento).

 
Per questi progetti prioritari si spenderà circa 1 miliardo di euro complessivi, mentre in futuro, si legge nel documento, occorrerà rivedere le varie tariffe dovute ai gestori delle reti, per fare sì che abbiano risorse da investire in ricerca e sviluppo.

 

 
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